It’s a trump!

Trump in questi giorni sta facendo il Berlusca: le spara grosse, firma cose che nessuno firmerebbe, fa dichiarazioni sensazionali e apparentemente controproducenti. Così abitua le persone, e soprattutto il proprio elettorato, e porta sul tavolo così tanti temi che alla fine nessuno avrà la forza e l’entusiasmo per andare a verificarli tutti.

Noi italiani ci siamo già passati e lo sappiamo bene. Quando un giornalista sente Trump parlare del muro non riesce a resistere alla tentazione di fare debunking, di spiegare perché il muro non si può fare a livello economico, pratico o morale. E così si parla comunque del muro, e di Trump, il giornalista è soddisfatto ma dopo un po’ si accorge che il consenso di Trump non cala, e dopo un altro po’ altri giornalisti cominceranno a chiedergli “ma basta parlare di Trump e di cosa fa o non fa: c’è chi propone qualcosa di migliore? Allora forse non è così male.”

Vedremo se i democratici e i giornalisti americani cadranno nella trappola nella quale noi italiani siamo caduti con entrambi i piedi dal 1994 al 2014. So che è presto ma a giudicare da questi primi due giorni di presidenza verrebbe già da dire di sì.

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