Osmosi umana

Qualche giorno fa ero ospite di una struttura del territorio che si occupa – tra le altre cose – di aiutare migranti con o senza permesso di soggiorno. La responsabile spiegava come a causa della legge Bossi/Fini siano oggi moltissimi i migranti regolari che dopo la perdita del lavoro finiscono per diventare clandestini.

Ci ha raccontato ad esempio il caso di un A, immigrato regolare in Italia da diversi anni e lavoratore con regolare contratto. A qualche tempo fa è stato investito da un’auto, da un pirata della strada, e come conseguenza dell’incidente ha subito una lesione cerebrale che lo ha portato a vedere doppio. Non si tratta una lesione dell’occhio e non si può risolvere con gli occhiali, di conseguenza A non ha più potuto lavorare e ha perso il lavoro. Senza un lavoro ha perso il diritto al permesso di soggiorno e quindi, alla scadenza, non gli è stato rinnovato. A si è ritrovato ad essere clandestino.

Il processo che porta alla clandestinità in Italia è come l’osmosi: si può passare dall’essere in regola ad essere clandestini ma non il contrario. Ad A, in Italia da molti anni e lavoratore in regola vittima di un incidente stradale, è stato intimato il rimpatrio.

Ora, A aveva diritto a un risarcimento per l’incidente? Certo che sì. Aveva diritto a non perdere immediatamente il lavoro in seguito all’incidente? Probabilmente sì. Si dà però il caso che né l’avvocato che gli era stato affidato né (figurarsi) l’assicurazione del pirata della strada avessero evidentemente interesse a curarsi della vita di A, che si è trovato come molti altri privato dei propri diritti senza aver fatto nulla. Ora gira per una delle nostre città: può essere assunto ma solamente in nero, dato che non si può fare un contratto regolare a un clandestino, ha paura a presentarsi in un ospedale se sta male perché ha paura che lo denuncino o che non gli eroghino i servizi (ai quali invece – per legge – ha diritto nonostante lo stato di clandestinità), se rapinato o truffato di certo non andrà in questura. È un fantasma, è un buco nero, una porta di ingresso per la malavita e per il lavoro nero, per il riciclaggio e per qualsiasi tipo di traffico. Verrà assunto per qualche lavoro al posto vostro, o di vostro figlio o di vostro fratello, perché ad A non occorre pagare i contributi e si può mandare via con una bella mazzetta di soldi in mano, magari gli stessi soldi ricevuti senza fattura da un cliente che li aveva a propria volta ricevuti così.

È un buco nero nel sistema creato dal sistema stesso, da una legge che porta il nome del fondatore del partito dell’attuale ministro degli Interni e vice-primo-ministro. Un buco nero creato da una legge malsana che da SEDICI anni continua a produrre in Italia un crescente numero di persone che non hanno la possibilità di inserirsi in percorsi legali. Queste persone dovrebbero – secondo la legge – accettare di tornare nella propria nazione di origine e ricominciare da capo. Come una partita al gioco dell’oca dove in palio non c’è l’ultima fetta di soppressa alla fine del pranzo della domenica ma la vita di una persona.

In queste ore immagino avrete anche voi (almeno mi auguro) la bacheca intasata di persone che scrivono commenti sarcastici alle parole di Salvini “finita la pacchia per i clandestini”. Una reazione facile è pensare “ok, Salvini la taglia grossa però ha ragione, con chi è in clandestinità bisogna avere il pugno duro, non si può tollerare una situazione di illegalità!”.
Se vi viene questo pensiero pensate ad A. Se non vi basta andate a conoscere qualche persona che vive in clandestinità, presso una struttura di accoglienza vicino a casa vostra. Andate a sentire la sua storia, con ogni probabilità scoprirete che si tratta di un uomo o una donna che non ha fatto nulla di male e ha provato con tutte le proprie forze a creare un proprio percorso di vita.

Ogni persona che in Italia è in condizioni di clandestinità è vittima di una legge ingiusta e liberticida, nemica della legalità e della sicurezza di tutti i cittadini italiani. Una legge proposta e promulgata da un partito attualmente al governo, che si vanta di voler risolvere un problema di sicurezza che egli stesso ha creato.

Teniamolo a mente. Link

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