“L’Unione europea è tra i principali sostenitori di questa politica: se resta critico il passaggio “dalle parole ai fatti”, non si può negare che a livello europeo si è scelto di destinare, nella programmazione 2014-2020, 162 miliardi di euro per clima e ambiente: 114 miliardi stanziati tramite il budget dell’Unione e 48 miliardi cofinanziati dagli Stati membri.
(…)
Come riporta il Sole 24 Ore, l’Italia è il principale beneficiario di queste risorse: 19 miliardi di euro a disposizione, seguita da Francia, Spagna, Polonia, Germania e Romania. Eppure, di tutti quei soldi disponibili per gli investimenti nelle infrastrutture, nella transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2, nelle attività di sensibilizzazione, l’Italia ha speso poco più di 5,2 miliardi (il 28% del totale).
(…)
«C’è da constatare che grazie alle risorse ben spese della politica di coesione, anche nel nostro Paese esistono progetti molto interessanti. A Montieri (Toscana), per esempio, è stato realizzato un impianto geotermico a emissioni zero, che trasporta il vapore utilizzandolo per il riscaldamento e l’acqua calda, a beneficio dell’ambiente e delle tasche dei consumatori. Anche dal punto di vista della cooperazione territoriale, l’Italia fa parte di un importante progetto (STREFOWA) contro lo spreco alimentare e l’utilizzo intelligente degli scarti, insieme ad altri partner di sei paesi»”
0