2019-04-05T09:42:19.000Z

Da bambini ascoltiamo la musica con un approccio puramente sonoro, senza alcun legame con lo strumento che produce il suono. L’interpretazione della musica è svincolata dagli strumenti, che il bambino non conosce e non sa identificare.

La cosa interessante è che poi crescendo questa capacità di ascolto sonoro permane nell’ascolto dei brani che si sono amati in gioventù. Se ascolto l’inizio di May be a price to pay dell’Alan Parsons Project non sento un’orchestra, sento un suono che io associo a quel brano e che da sempre interpreto come una fanfara, come poderoso, come marziale. Ma mi devo concentrare per capire che si tratta di un orchestra

Mi chiedo se questa capacità di immaginazione astratta sia una conquista del novecento, se derivi dalla capacità di ascoltare la musica in modo non performativo attraverso la riproduzione tramite supporti. Quando l’ascolto della musica era legato a un artista che la producesse dal vivo non poteva esserci un legame familiare con un suono che hai la possibilità di ri-ascoltare sempre uguale negli anni. Link

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