“Ricoverato in ospedale, i medici lo hanno aiutato a espellere le pile, ma il detenuto si è opposto alla rimozione dei punti da labbra e palpebre ed è stato riaccompagnato in cella con i punti ancora intatti.
Non è la prima volta che la disperazione per il rimpatrio porta a gesti simili. Nel gennaio 2018 un gruppo di tunisini si era cucito le labbra a Lampedusa per protestare contro il rientro forzato in Tunisia.”
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