2019-11-28T00:11:59.000Z

Dopo la reunion del 2011 e due album, il Confusional Quartet torna in scena con un progetto dalle proporzioni “stratosferiche” che vede la presenza alla voce del leggendario leader degli Area.
Nel decennio a cavallo degli anni ’70, la band bolognese aveva siglato il momento più alto della scena new wave italiana pur rigettando l’istanza d’esser fedeli ad un genere circoscritto. La loro miscela era infatti un’amalgama complessa di frenesie strumentali e campionamenti che fondevano i fondamenti del jazz al rock sperimentale.
Nel 1978 Gianni Gitti, produttore e mentore del nostro suono, conobbe e registrò Demetrio alla “II Settimana Internazionale della Performance”, curata da Francesca Alinovi e Roberto Daolio (cui il Confusional Quartet avrebbe preso parte nel 1980!). Nel febbraio del 1979, con al seguito microfoni, mixer e l’inseparabile Revox, Gianni seguì Stratos in quelle che presto si rivelarono le ultime performance soliste prima della sua morte. Con Demetrio partecipò a una esibizione tenuta al Teatro San Leonardo di Bologna e mise su nastro le libere improvvisazioni e sperimentazioni eseguite durante le prove e più tardi anche l’intera esibizione sul palco.

Dopo trentacinque anni i Confusional Quartet vengono a sapere di quel nastro registrazioni inedite di sola voce di Demetrio che rappresentano la summa dell’esperienza di questo artista dato che Stratos scomparve poche settimane dopo averle effettuate.
Decidono di ri/suonare la voce di Stratos e insieme ad essa fare vivere nuove inedite composizioni partendo dalla voce, sfida stimolante dato che il Confusional Quartet è da sempre un gruppo senza cantante. Questa volta la voce c’è! e che voce!

Nelle esecuzioni la voce di Stratos regala improvvisazioni del tutto peculiari che vanno dalla polifonia vocale agli studi sulle risonanze fino alla poesia sonora. Agli strati del tessuto sonoro fatto di note lunghe, bellissime, cangianti e ricche di armoniche, sono stati sovrapposti gli elementi storici del Confusional Quartet: la chitarra, le tastiere, il basso, la batteria. I pezzi sono cresciuti in modo molto spontaneo, portando suggestioni e ricordi, dando vita ad un disco che è tutt’altro che retorico, nostalgico o celebrativo. Fatta eccezione per “Cometa Rossa”, l’unica cover riconducibile all’attività degli Area presente nel disco, e per “Manifest’o”, un omaggio voluto e sentito al lavoro di Demetrio.
I fondamenti su cui si regge l’intera struttura del disco sono ispirati ai concetti di libertà assoluta e lavoro collettivo con melodie semplici, al limite del banale, armonie “storte”, ritmi movimentati ed irregolari, ambientazioni sonore difficilmente riconducibili ad un genere particolare.

Superando la dimensione musica/supporto/concerto/web, questi brani sono diventati anche la colonna sonora di un cortometraggio realizzato dalla Movie Movie di Francesco Conversano e Nene Grignaffini che verrà utilizzato durante i concerti.
Fautori speciali del progetto, oltre all’etichetta Expanded Music, sono Gianni Gitti che ha messo a disposizione le registrazioni originali e la moglie di Stratos, Daniela Ronconi Demetriou, che lo ha incoraggiato e seguito.

We are Confusional Quartet. We play Demetrio Stratos.

Marco Bertoni – tastiere e programmazione
Enrico Serotti – chitarre e programmazione
Lucio Ardito – basso
Claudio Trotta – batteria e percussioni

Link: Confusional Quartet play Demetrio Stratos: il progetto

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