“Sono un informatico, provo a spiegarmi con un paragone informatico: in ogni persona con la quale interagiamo si forma una copia di noi, una simulazione, se vuoi, e quella copia di come siamo persiste dopo la nostra morte fisica. Sai quando vivi con una persona da anni e quindi sai esattamente cosa dirà, farà, le piacerà? È perché dentro di te c’è quella copia, quella simulazione di lei. Più intensamente interagisci con lei, più quella sua copia è dettagliata, ricca e fedele. E quindi persistente oltre la morte dell’individuo. Chiamala «anima», se vuoi.”
Link: «Più che ateo, sono irrilevanteista» – L’Eterno Assente
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