April 29, 2018 at 03:40PM

Quanto mi fa incazzare questa cosa, mi fa incazzare come una biscia.
Perché le manifestazioni dei fascisti mi indignano, mi fanno mobilitare, mi inquietano e mi portano a reagire ma non mi toccano nel profondo, proprio perché sono manifestazioni di sentimenti e valori diversi dai miei.

Chi stamattina è andato a divelgere i tornelli a Venezia invece l’ha fatto di nome di quei valori che sono i miei, che ritengo giusti. Mi ha scippato, derubato dei miei valori per metterli al servizio di una protesta violenta, stupida e dannosa.

Violenta perché i tornelli sono stati installati senza picchiare nessuno, senza ledere i diritti di nessuno. Andare a toglierli a forza col megafono, la maglia nera, gli occhiali da sole e il braccio sul fianco (ricorda nessuno?) è un gesto violento, l’ennesimo gesto violento del quale non c’era il bisogno.

Stupida perché proteste come questa vanno a gonfiare le fila degli elettori di Brugnaro. Gli elettori veneziani, quelli che vivono la città da Casteo o da Catene, apprezzeranno di più qualcuno che ha fatto un discutibile gesto che apparentemente serve per controllare i flussi oppure chi è andato il giorno dopo a divelgere a forza quel gesto, prima ancora che ne venisse palesata l’inutilità?

Dannoso perché così facendo l’attenzione dei media e delle persone si sposterà sempre più sui tornelli e sulla polarizzazione delle posizioni e sempre meno sui problemi reali. Ieri la notizia dell’installazione dei tornelli era la prima notizia del Giornale Radio, oggi la notizia della manifestazione era la prima del Giornale Radio, né ieri né domani i grandi sforzi del forum per la casa o delle associazioni che a Venezia si sbattono davvero per migliorare la situazione finiranno sui giornali, in radio o in TV. Se fino a ieri possiamo dire che la colpa era soprattutto dell’amministrazione, oggi possiamo dire che la colpa è dell’amministrazione e dei geni del Morion.

Fa poi piangere vedere persone con gli striscioni che dicono “non siamo in estinzione” che si comportano come bestie in gabbia, ragionando con la pancia e gettandosi contro le sbarre della gabbia. Dimostrando di essere animali in gabbia più di quanto sarebbero disposti ad ammettere, costruendosi quella gabbia con le proprie stesse mani.

Oggi mi sono sentito derubato dei miei valori, sfiduciato dall’aver visto associazioni che rispetto (o rispettavo?) comportarsi come le squadre fasciste che tanto denigrano, deluso nel rendermi conto che finché le alternative e le proposte a Venezia saranno schiave di fazioni che pensano a compartimenti stagni non potrà esserci un futuro per questa città. Sempre che questa città un futuro se lo meriti. Link: Blitz no global a piazzale Roma: gli attivisti tentano di “smontare” i tornelli anti calca

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