Keith Jarrett a proposito di questo concerto totalmente improvvisato disse: “Ho corteggiato il fuoco molto a lungo, e molte scintille si sono levate nell’aria in passato, ma la musica di questa registrazione parla, finalmente, il linguaggio stesso della fiamma.”
Keith Jarrett, nero americano originario da un paese fondato sull’immigrazione, erede di una famiglia di origine ungherese, suonò a Vienna quello che ritiene essere forse il proprio miglior concerto. In qualche modo la tradizione musicale europea, e dell’europa orientale, fece il giro del mondo e tornò – sintetizzata e trasfigurata in qualcosa che non è classica e non è jazz – nelle dita di un pianista straniero.
Dispiace vedere l’Austria chiusa, barricata e impaurita.
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Tutto giusto e concordo al 100% contro intolleranza e razzismo. Però una precisazione: Keith Jarrett è bianco. Ciò non toglie che possa fare musica sublime!
Oooooops! Me ne dimentico sempre sempre sempre! -.-