Te l’avevo detto

Mi è sempre piaciuto molto Eugenio Finardi. Probabilmente anche oltre i suoi meriti.

Mi è sempre piaciuto perché Finardi è un autore anomalo: non ti racconta fughe sentimentali e neanche storie di grandi vincenti o grandi perdenti. Le sue canzoni sono spesso morali, talvolta moralistiche, alcune volte ti parlano palesemente col ditino alzato. Pensate a “Extraterrestre”: è una canzone che sembra dire “ok, va bene che è meglio avere rimorsi che rimpianti, però stai attento che c’è un limite al numero di merde che puoi pestare”. Non proprio un messaggio hippie e menchemeno un messaggio punk nonostante Eugenio si trovasse proprio a cavallo tra questi due mondi.

Insomma, Finardi è l’autore che ti dice “ocio”, “pensaci”, però poi una volta che ci ha pensato ed è sicuro di star facendo una scelta logica ma anche appassionata ti sgrana dei pezzi di altissimo livello. In pratica è il patrono di noi prudenti, noi scope in culo, noi che mettiamo in discussione ogni cosa. Ci ha insegnato – o almeno mi ha insegnato – che si può comporre grande arte anche con il “te l’avevo detto”. E che se lo fai non sarai necessariamente uno sfigato.

Al massimo sarai “un vecio, però giovanile!”

Grazie Eugenio. Link: Eugenio Finardi – Extraterrestre

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