Non ho resistito e ho letto subito “Fin dove arriva il mattino”. Ammetto che all’ultima pagina ero seriamente emozionato, scosso.
So che ad alcuni la storia non è piaciuta: è legittimo; non è la storia di un personaggio e menchemeno la storia di un eroe, ma la storia di una persona. E le storie delle persone a volte deludono.
Ci sono voluti questi vent’anni, ci sono voluti tutti. Il Ken di quest’ultima avventura porta dentro di sé la consapevolezza della vita intera di Berardi e Milazzo e soprattutto espone in maniera plateale il proprio senso generazionale: l’epilogo di Ken Parker È l’epilogo del ’78, l’epilogo di quella generazione e di quei valori. E contemporaneamente è denuncia della disumanità di alcune situazioni, fra tutte quel tabù che è il mondo del carcere. Non avrebbe potuto essere un epilogo più giusto, non avrebbe potuto essere un epilogo più amaro.