Intro

The Wall è lungi da essere il più bel disco dei Pink Floyd. A momenti molto comunicativi e idee musicali geniali alterna alcuni riempitivi, inoltre come spesso avviene nelle opere rock più si avanza con la storia meno è chiaro quello che succede, e si rischia di perdere il filo.

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Quello che è straordinario, e lo mantiene un’icona ancora oggi, è la coerenza del messaggio che filtra tra le fessure delle canzoni, la vividezza con cui l’isolamento del protagonista, Pink, viene raccontata e sviscerata. La forza di The Wall sta nel tema, un tema che chiunque può capire e in parte condividere.

L’altra grandissima forza del disco sta nei testi, potenti ed allo stesso tempo profondi come mai prima d’allora Waters aveva saputo fare. Avrebbe dimostrato ancora meglio le sue doti qualche anno dopo con The Final Cut, ma questa è un’altra storia.

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