July 31, 2018 at 05:38PM

Ho lavorato per sei giorni di fila, un inferno,
finalmente al settimo mi sono riposato.

Ho creato le stelle, il mondo e la natura
ho disegnato geografia, montagne e pianura
poi la vita cominciando dalla cellula poi via dicendo
la capra, la pecora per tessere la tela
ho fatto evolvere la scimmia le ho messo in mano una mela
ho catalogato le virtù un po’ di intelligenza
l’ho messa anche nell’uomo e ho creato la scienza
e lui ha pensato bene che tutto quanto il creato
non bastasse a soddisfare un desiderio innato
di tendere, aimè, al benessere eterno, mai appagato

e così mi ha reinventato in tutte le salse:
solo, in gruppo, potente, punitore
dettatore autoreferenziale con il vecchio,
supervisore con il nuovo testamento
con la barba bianca e lunga o pelato con il doppio mento.
Ma sembra che nemmeno il mio aspetto antropomorfizzato
stia bastando a soddisfare quel desiderio innato
di tendere aimè al benessere mai appagato

e cosi ha inventato un po’ di cose per autogestirsi
il cappello il cappuccio e l’ombrello per coprirsi
poi la doccia per rinfrescarsi
ha bucato l’ozono e la sua estinzione
l’ha delegata ai maia e alla superstizione;
ha colato cemento, che era armato,
poi tante belle associazioni che hanno negoziato;
ha inventato gomma, bianchetto e cancellino e continua tutti i giorni a sbagliare
con la sua grafia da prima elementare scrive male così può meglio reinterpretare.

Ma sembra che nemmeno questo suo creato
sta bastando a soddisfare quel desiderio innato
tendere al benessere mai appagato

cosi hai messo in dubbio le mie disposizioni
e dall’ottavo giorno cambi le impostazioni
e provi e sposti tutto un lavoro terminato
ma non ascolti le parole del padre tanto amato
che il bene per il figlio non è l’eccellenza
ma colmare le lacune dell’inesperienza

ed io che sono il padre di me stesso l’ho imparato
ma tu non vuoi capire, della vita innamorato,
e tendi al benessere eterno e appagato
e adesso cerchi una cura alla mia più grande creazione,
ma l’infinito dura tanto ed è solo frustrazione,
che non esiste cura alla mia migliore invenzione:
è proprio la mortalità la giusta guarigione

Link: Prima di tutto ho invetato me stesso – Eugenio in Via Di Gioia

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