June 30, 2018 at 12:00PM

“Eddie ha una voce sofferente, fa impressione vederlo e sentirlo così. Muove la mascella per cercare di aiutarsi nei vocalizzi, stacca la bocca dal microfono per tentare un effetto eco. Ma Milano c’è, è lì. Aiuta Eddie nel far volare in aria brani come Release, Wishlist, Given To Fly, Even Flow. Vedder evita gli acuti affidandoli in tutto e per tutto al canto di sessantamila voci. E poi c’è Corduroy, quel pezzo di “Vitalogy” in cui Eddie si difendeva dal divismo, anzi ancora di più, in cui schifava le pressioni della gente, le aspettative insolenti del pubblico. “Non voglio zoppicare perché loro camminino – cantava – morirò da solo come sono nato” – si dimenava nel lontano 1994. Ma quello era un altro Vedder: ancora scosso per la morte di Kurt Cobain (ucciso, a suo parere, anche dal peso portato dalla notorietà più nociva), più tagliente, più inquieto, in costante ricerca di una libertà che sentiva messa in discussione. Ora il cerchio si chiude perché vederlo concedere Corduroy al canto della gente è un cortocircuito meraviglioso, uno stato di amore e fiducia.” Link: Pearl Jam @ I-Days, Milano (22/06/2018)

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