Mark VII

Si parla sempre poco dell’unica incarnazione live di Crimso davvero fallimentare, ovvero il quintetto del 2008.

All’epoca ricordo che la notizia del tour per il quarantennale dei Kc venne data online ma un po’ in sordina: forse perché si trattò di un tour solo americano, forse perché non c’erano i social network a spandere la voce e l’hype come si fa invece ora, però ricordo che se da un lato l’invidia per chi avrebbe potuto andarli a vedere era grande dall’altra ci chiedevamo: ma cosa proporranno i Crimso, senza un album alle spalle? Nuovi pezzi che verranno pubblicati in futuro? Si trattava inoltre del primo tour con Levin al basso post-1996, al posto di Trey Gunn, e del primo con Harrison alla batteria a fare double drumming con Mastelotto, il che mi metteva un misto di curiosità e spiazzamento.

chic2bill4Il risultato fu un po’ deludente. Nessun nuovo pezzo, zero assoluto, solamente una scaletta che suonava come un passo indietro rispetto a quelle del tour 2003. Molti pezzi degli anni ottanta, proprio molti, qualcosa da THRAK e le solite Larks’ e Red dal periodo seventies. Per gli anni post-THRAK le uniche sopravvissute in scaletta furono Level 5 e Tcol. Ci furono alcune chicche, come ad esempio Neurotica e una versione piuttosto jungle di Sleepless.

L’unica registrazione pubblicata ufficialmente di quel mini-tour è il concerto del 7 ottobre 2008 al Park West di Chicago.

Si tratta di una serata tra le prime del tour e forse anche per questo alle mie orecchie non suona eccezionale. Il fatto che non sia mai stato pubblicato su CD è sintomatico, infatti non si può dire che la performance sia perfetta. Per dire, contiene quella che probabilmente è la peggior versione di The ConstruKction of light che abbia mai sentito e – va detto – la colpa è anche dei chitarristi e non solo di Levin che l’aveva appena imparata!
I duetti di batteria sono poveri se comparati a quelli di Bruford/Mastelotto, soprattutto il secondo che sembra in buona parte non avere una vera e propria struttura. Le canzoni sono suonate con passione ma senza ancora avere quella interiorizzazione del repertorio che rende molte registrazioni live di Crimso delle opere a sé, superiori ai dischi in studio.

In tutto questo va detto che l’opinione che ho io di questa band, e di quel brevissimo tour, non è necessariamente oggettiva. TLev scrisse in una delle pagine del tour: “GREAT show. Probably one of the best I’ve ever done with Crimson.”, e non è poco. Disse anche “It’s also the last show of this Crimson tour. We had lots of fun, as is probably obvious from the photos, and it felt like musicially we were doing something special and fresh, not just re-playing the old material the same ways.” Ricorda non poco quello che vanno dicendo dal 2014 in poi, non è vero? 😉

Fripp appuntò nel proprio diario, il 7 agosto dopo il concerto di Chicago: “The performance: the Beast Is Back! During the first long climbing section in Larks II I felt the presence of King Crimson entering into the music, and almost wept. Overall, a strong performance to a generous audience.” Io questa presenza ascoltando il concerto non la sento, però sul palco c’era lui e non io 😛

Finite le date americane la formazione entrò in crisi: da quel che lessi all’epoca pare che ci fu un conflitto di organizzazione dei tour tra l’Adrian Belew Power Trio e i Kc, con il buon Adrian che aveva già le date fissate e il management Crimso che gli sovrappose delle date con la band o qualcosa del genere. Da questo scaturì una discussione telefonica con Fripp che decise di annullare il tour, e poi di chiudere con questa formazione.

“Other arising news: while I was in Spain & offline, an e-mail came in from Adrian Belewbeloid, and David has been informed by Artist Advocate Andy Leff that Adrian has solo dates arising during the mid-April to mid-May period planned for a continuation of Crimson Celebrating the 40th. Anniversary. The intention was to visit the West Coast. This now looks unlikely. (http://www.dgmlive.com/diaries.htm?artist=&show=&member=3&entry=12201)”

In un diario successivo ritroviamo una riflessione frippiana:

“Had the West Coast Spring 2009 celebration gone ahead, perhaps the Celebratory Crimsonising would have set another trajectory in motion, and perhaps I would now be a continuing player in frontline professional rock. Instead, this provided another reminder of how much any member of a group is governed by the other members; and their interests, concerns, aims, aspirations, logistics and calendars.

Whenever KC is in active mode, my life is on hold. This is in the nature of raison d’etre. When the Crims walk onstage, the relationship is one of equals (with the English guitarist struggling to keep up with his equals). Until that point, 80% of what falls to the band falls to him. The KC Celebration was not something that could easily happen later, after the Crims’ various commitments had been satisfied. My life would have been on hold until – when? After 41 years of professional grouping, with my own plans a hostage to fate, arbitrary happenstance & calendars – in October 2008 the switch went from on to off, and I couldn’t switch it back. (There is a subtlety here, to do with the nature of decision-making, and noticing when / how / if a decision is made).”

Nella stessa occasione Fripp accennò – siamo nel 2010 – alla collaborazione con Collins e Jakko.

“One possible professional project, very attractive & exciting for me – ProjeKct Seven – moved out from Jakko, Fripp & Collins. I saw, in principle, how it could be arranged & made to work practically; this discussed, once again, with Don Nunez of Gaucho Productions. We made a possible-plan to bring P7 into the phenomenal world. But, I could not find the yes: this is decided! to make a formal presentation & invitation to the other players. The on-switch did not. (http://www.dgmlive.com/diaries.htm?entry=18729)”

Tutti sappiamo come andarono poi le cose: lo switch sul ProjeKct 7 andò su ON e venne registrato A scarcity of miracles, mentre del quintetto dei Kc del 2008 rimasero in 4 con la defenestrazione del membro che aveva osato anteporre i propri piani a quelli della band. Ne sarebbe nata l’attuale formazione, che di fatto sta continuando a proporre quasi la stessa ricetta del 2008: brani vecchi (e qui anche un po’ di nuovi), riarrangiati e approfonditi, con una formazione diversa da quella che li incise. Solo che dopo 100 concerti la nuova bestia a sette teste suona molto più potente, rodata e precisa di quanto il gruppo del 2008 sia probabilmente mai riuscito a fare. Per nostra fortuna. Forse.

Appendice: un po’ di foto della band, dal Road Diary di TLev: http://papabear.com/tours/crim08/crim08_1.htm -> occhio che bisogna cliccare sulle “next tour page” per vedere le successive!

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