Meglio un giorno da giornalista che cent’anni da scribacchino

Quand’ero piccolo usavo sempre il diario del Giornalino. Me lo regalava mia nonna, ogni anno, a fine agosto. Lo scorrevo subito tutto, me lo imparavo a memoria prima ancora che iniziasse la scuola. Era un diario più sfigato delle varie comix e smemo (che però sarebbero arrivate poi) e dell’Ideario della Disney ma era sicuramente molto più figo del diario della banca che ci consegnavano ogni anno, gratis, il primo giorno di scuola. E poi ero l’unico che ce l’aveva e tutti volevano darci un’occhiata per via dei bei disegno 😉

Pinky1Spesso e volentieri le illustrazioni del diario erano di quel genio di Massimo Mattioli e ogni giorno, o quasi, era farcito con una notizia o una citazione. In uno dei primi diari, sarà stato il 1993, c’era questa frase: “meglio un giorno da leone che cent’anni da pecora”. La didascalia diceva: “frase scritta da un soldato italiano su un muro di una casa diroccata vicino al fronte sul fiume Piave, durante la prima guerra mondiale”.
Quella frase mi colpì molto: non ne coglievo il militarismo, che poi di militarismo neanche ce n’è in quella frase. C’è semplicemente la scelta di un giovane soldato che, dovendo scegliere, sceglie il coraggio.

L’altroieri c’è stato uno scambio di tweet tra lo staff di Donald Trump e un utente qualunque, il quale aveva condiviso proprio la frase di cui sopra – tradotta in inglese. La cosa mi è saltata agli occhi dopo aver visto per la terza volta condiviso in giro articoli tipo questo, nei quali si intitola “Donald Trump retwitta una frase del duce”: http://www.repubblica.it/esteri/elezioni-usa/primarie2016/2016/02/28/foto/donald_trump_twitta_mussolini_meglio_un_giorno_da_leone_che_cento_anni_da_pecora_-134426048/1/#1

Al che mi sono chiesto: vuoi vedere che il Giornalino aveva preso un abbaglio? Avevano forse scambiato la frase di un discorso di Mussolini con la citazione di un anonimo soldato sui muri del Veneto?

Invece no, l’abbaglio lo stanno prendendo decine di giornalisti in questi giorni, i quali non hanno voglia (o bisogno) di verificare le fonti e pigliano più clic con la presunta citazione della “frase di Mussolini”.

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Che poi Mussolini quella frase la citò davvero, più volte, ma senza mancare di enfatizzarne l’origine dato che – a lui – conveniva farlo.

“È stato bene che in questi giorni si sia ricordata una frase che non dev’essere dimenticata. Quella scritta da un anonimo, ufficiale o fante poco importa, sopra uno dei baraccamenti alla vigilia della battaglia del Piave: “meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora” – Benito Mussolini, 30 giugno 1926

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