C’è qualcosa di fantascientifico in questa gallery: sono uomini con la bocca spalancata o le mani sul viso, stupefatti per l’andamento del mercato in un sistema economico inventato dall’uomo, organizzato da esseri umani e nel quale essi stessi lavorano. Un sistema del quale comprendono le regole ma fino ad un certo punto, e del quale comunque non sanno o non possono controllare più di tanto.
Questa mancanza di controllo si vede nelle loro espressioni, e farebbe pietà se si trattasse di contadini davanti alla siccità o testimoni di chissà quale disastro “reale”. Invece non riesco a provare pietà per lo sguardo vacuo di fronte ad una macchina che si comporta in modo inatteso, una macchina troppo complessa da capire per chi l’ha inventata e ormai incontrollabile. Ecco, questo è fantascientifico. Più dei robot, più di internet e delle nanotecnologie: il capitalismo è ormai un sistema creato dall’uomo ma sul quale l’uomo, le società umane e le nazioni non hanno più controllo.
“È la matematica
il linguaggio odierno,
non le grida scomposte.
essa è il covo dei sopravvissuti,
il latino con cui l’uomo d’oggi
celebra la liturgia dell’estinzione
senza capirci granchè.”