The elements of King Crimson – Tour Box 2016

E il tour box 2016?

Il Tour Box secondo me è la vera chicca del banchetto Crimso di quest’anno. Radical Action ve lo potete già ordinare da Amazon, il tour box invece vi tocca comprarlo al banchetto fino a quando il tour non sarà finito.

E ne vale la pena? Ebbene sì, anzi è il miglior Crimso tour box di sempre.

img_20160904_003938Va detto, per chi ha seguito gli hot tickles di Stormy Munday (finché ce n’erano, che ultimamente il fiume è in secca) non ci sono moltissime novità. La cosa bella è che questo Tour Box fila che è una meraviglia, ancora meglio dei precedenti del 2015 e 2014. Scorre, una meraviglia dopo l’altra, senza troppi interludi (vedi il tour box 2003 con le interviste) o assaggini che non soddisfano il palato (tipo 2014). Rispetto ai tour box del 2014 e del 2015 ci sono più pezzi ripresi dai tour recenti, dato che chiaramente c’è più materiale, e non c’è nulla dalle sessioni di prove del tour 2016. Insomma, Jeremy Stacey non risponde all’appello in questo tour box a differenza di Rieflin che, sebbene solo in un paio di pezzettini microscopici, appariva già in quello del 2014.

La scelta dei brani è fatta con senno, privilegiando ottime versioni per ciascuno come ad esempio la Pictures of a city di Toronto o la Schizoid Man di Toronto 1974. Altre sono chicche, come una Larks’I da una località non meglio specificata degli USA (suppongo l’Orpheum) e comprensiva di soundscape introduttiva o un demo di Meltdown suonata in studio (!!!) dai soli Jakko, Bob e Gavin.

Il primo CD è forse il più interessante per i fan che hanno quasi tutto: contiene ad esempio un mix inedito di Prince Rupert’s Lament, la cui chitarra con il super-sustain non sfigura affatto tra Pictures e Larks’ registrati nel 2014-15! C’è poi una demo in studio dell’intera Islands, finora uscita solo come Hot Tickle su dgmlive, con la chitarra pulita di Fripp e il flauto di Collins in evidenza e senza il pianoforte di Tippett. Bellissima.

Easy Money è in una versione alt-take dalle sessions di Larks’, già presente nel boxone ma perfettamente incastrata qui, anche perché il batterismo Billy+Jamie ci sta a pennello di seguito a ben tre brani estratti dai tour 2014 e 2015. La scelta dei tre pezzi del triennio ’72-’74 è ottima: Easy Money alt.take, una Doctor Diamond quando ancora non era super-tirata ma introdotta da una eccellente improv, e per finire una Schizoid man con il motore davvero a mille, una delle migliori versioni di sempre. Perfetto finale del primo CD.

Il secondo disco si apre con la ormai nota e meravigliosa parte di pianoforte di Keith Tippett per Prince Rupert’s lament. Il suo apporto nei due dischi di Crimso ai quali prese parte non sarà mai abbastanza stimato.

Entrambi i CD sono punteggiati da dei piccoli estratti da multitraccia: nei vari “From the drummer’s chair” (o “From the drummers’ chairs”, a seconda del numero dei medesimi) si sentono in azione Mike Giles e poi il trio Mastelotto/Rieflin/Harrison. Nei due “From the guitarist’s stool” invece si sente il funambolico Robert alle prese con rispettivamente Schizoid Man nel 1969 e Lizard nel 1970. Anche qui, come nell’estratto di Prince Rupert’s Lament, si intuiscono bene le potenzialità future della chitarra frippiana. Una bella versione dell’anonima The other man porta ad un primo estratto dal futuro cofanettone degli anni ottanta: “The making of discipline” presenta una specie di medley tra outtake di Matte Kudasai, Frame by frame, Discipline e The sheltering sky, tutte piuttosto diverse dalle versioni che conosciamo. Ho l’impressione che si tratti di un pezzo pesantemente rimaneggiato in studio per unire pezzi che in origine facevano parte di takes diverse, però potrei sbagliarmi.

“Fai partire il nastro. Facciamolo partire, altrimenti finiamo per fare le cose migliori prima che il nastro parta”. Così un imperioso Tony Levin introduce una groovistica outtake strumentale di Walking on air, già edita nel THRAKBOXXX, alla quale segue un curioso medley: Radical Action pt. 1 dal live omonimo e Meltdown, come dicevo più su, registrata in studio dai soli Harrison/Fripp/Jakko. Si prosegue con un intermezzo batteristico piuttosto anomalo in quanto, stando al booklet, è tratto da un live del 2014 negli USA durante il quale suonarono VROOOM VROOOM. A me non risulta che i Crimso Mark VII abbiano mai suonato VV, ma tant’è. Secondo me intendevano Marine 475.
Il disco prosegue tra live recenti: Tcol da Orpehum e The light of day dal ciclopico 12”, che con per chi ha questo box e quello 2015 risulta interamente disponibile su CD. Ecco quindi l’unico pezzo già proposto in un tour box, ovvero “Tomorrow never knew/Thela”. Altro pezzo già noto con il remaster di Nuages dal prossimo boxone degli anni ottanta ed un’ottima Dinosaur. Non so se sia la versione originale di THRAK, non ho controllato, qui dice “Real world studios 1994”. Potrebbe essere una alternate take? Di sicuro suona benissimo. Tra un souncked, un estratto di chitarra e uno di batterie il tour box si conclude con un’ottima Heroes, ottima versione 2000 presa da Madrid con Mastelotto che si diverte a girare come un calzino la ritmica altrimenti piuttosto quadrata del pezzo.

img_20160904_003952Detta così non sembra un tour box indimenticabile ma vi assicuro che la differenza la fa l’associazione tra le tracce: fila davvero liscissimo, come se fosse una raccolta fatta per finire sugli scaffali dei negozi.

Il libretto interno è ricco di foto, come sempre, ed è interessante notare come riporti in maniera paritaria – e con parità di spazio – Bill Rieflin e Jeremy Stacey, confermando il fatto che Bill non è affatto “fuori” dalla band. Addirittura il paginone centrale, che riporta l’unica foto della band mentre suona tutta insieme, mostra una foto del 2015 con la capigliatura bianca di Rieflin in bella evidenza. È chiaro che Fripp vuole mettere bene in chiaro che Jeremy ci piace ma Bill è sempre dietro l’angolo.

Unica nota negativa, onestamente, è il testo all’interno del libretto che accompagna il box. Contiene le parole di una serie di personaggi a volte famosi (come mike keneally) altre volte meno, i quali ricordano quali momenti crimsonici abbiano fatto venire loro i brividi. Roba da discutere su questo gruppo, non nel librettazzo di un tourBox!

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2 commenti su “The elements of King Crimson – Tour Box 2016

  • Bella recensione. Giusto per completezza:
    – Secondo me “The making of discipline” sono i vari pezzi strumentali con le tracce isolate apparse come Hot Tickle, ma vedremo cos arriverà nel box.
    – “Tomorrow Never Knew Thela” è quella apparsa nel triplo live Heavy ConstruKction, rimaneggiata dal live a Varsavia il 10 giugno 2000. Quella apparsa nel 40th Anniversary Tour Box è ancora diversa, probabilmente remixata.
    – Effettivamente strana “From The Drummers’ Chairs I (VROOOM VROOOM Extract)”… però ad ascoltarla non sembra neanche Coda: Marine 475. Magari hanno suonato VROOOM VROOOM in qualche prova.

    • Ciao Dario! 🙂
      Grazie delle puntualizzazioni! In effetti sì, from the drummers’ chair somiglia più a VROOOM VROOOM che a Marine 475, che avendo un ritmo molto cadenzato è facile da riconoscere.
      Probabilmente l’hanno provata e poi lasciata lì… chissà cos’altro avranno tentato e poi lasciato da parte in quei giorni 😉

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