Vi e’ mai capitato di sfogliare un giornale di spettacoli della vostra citta’ e dintorni, e di trovare il concerto di un gruppo che non sentite da un’eternita’? Tutti contenti aspettate il fatidico giorno!
Il posto, ovviamente, e’ sperduto tra i campi e la nebbia e girate per mezz’ora per arrivarci. Ma non v’importa!, siete così contenti…
Finalmente trovate il teatro, parcheggiate, entrate con religioso silenzio e venite investiti dalle note di
“Romaaaaaagna miiiiiia, Romaaaagna in fiooooore…”
TERRIBILE!
Primo pensiero: sono il gruppo spalla, ora arrivano Loro!
Secondo pensiero: troppo tardi, sono proprio loro il gruppo… ce ne andiamo?
Terzo pensiero: siamo seduti, al caldo, ascoltando delle belle voci – anche se un po’ impostate – e degli arrangiamenti davvero originali… che ci frega?? Ascoltiamoli!
Insomma, il gruppo che sono andata a sentire venerdi’ sera non era quello che pensavo: hanno solo lo stesso nome.
Ma non sono stati male: hanno cantato delle belle canzoni, hanno fatto degli arrangiamenti ‘gagliardi’, i cantanti avevano delle belle voci e l’ambiente era molto familiare (eravamo in 25 in tutto il teatro!)…
Sono uscita col sorriso sulle labbra, quello che ti resta quando ascolti le tue canzoni dal vivo e senti che chi le canta le ama come te!
[questo l’ho scritto sabato mattina, fresco fresco, ma per la mia incapacita’ di configurare il modem e i lavori che stavano facendo su Splinder, sono riuscita a postarlo solo ora… sorry!]