continue sorprese di me

A volte mi meraviglio molto di me stessa. In questi ultimi giorni ero decisamente in preda al panico: quest’esame, non so esattamente perché, mi spaventava a morte. Mi sembrava di non riuscire a ricordare nulla, non riuscivo ad esprimere in un italiano pseudo-corretto quello che avevo imparato ed ero convinta che non sarei riuscita ad essere disinvolta, tranquilla come al solito. Sì perché il fatto di non sapere di solito non mi preoccupa, sapendo di essere abbastanza brava a raccontarla. E invece stavolta, niente, nel panico più totale.

Stamattina in treno, però, improvvisamente ho riacquistato lucidità, è stata una cosa quasi meccanica. Tac il sangue freddo è arrivato (nonostante questo caldo) e ho cominciato a razionalizzare, a guardare le cose con la solita tranquillità. Non che fossi improvvisamente sicura di me, ma improvvisamente mi sentivo sicura di poter affrontare la situazione qualsiasi essa fosse stata. E questo mi ha dato una soddisfazione enorme, indipendentemente dal bel risultato, dalle ore di studio, dal caldo, dalla stanchezza… so di poter contare su di me! …mitico!

 

 

 

 

simpatiche testoline…

Certe cose proprio non le sopporto!
Stavo gironzolando per la rete e mi sono imbattuto in un link sponsorizzato da Google che recitava: "Windows o Linux? Confronta Windows server 2003 e Linux. Valuta i fatti!". Incuriosito ho cliccato, sicuro di trovarmi davanti ad un’analisi indipendente redatta magari da google, sulla base del confronto di chissa’ quanti siti diversi… in fondo resta sempre un motore di ricerca…

invece mi sono ritrovato qui http://www.microsoft.com/italy/windowsserversystem/facts/default.mspx. Nel sito della Microsoft! E secondo voi cosa dicono nel sito della Microsoft? Balle, balle e ancora balle riguardo alle presunte superiori potenzialita’ del loro software.
Bella forza, direte, se non si fanno pubblicita’ nel loro sito… ok, va bene, ma un conto e’ farsi pubblicita’ ed un altro e’ attirare i navigatori con l’inganno per poi farli trovare davanti ad immagini come questa a lato che sono degne della peggior pubblicita’ di bagnoschiuma. "Test clinici dimostrano che con Invasivil il culetto dei vostri bambini puo’ essere del 30% piu’ morbido"! Ma un conto e’ trovare una frase del genere in una pubblicita’, in un contesto che ispira parzialita’ per sua stessa natura, mentre tutto un altro conto e’ arrivarci cliccando su "Confronta Windows server 2003 e Linux. Valuta i fatti!".

La verita’ e’ che alla MS se la stanno facendo sotto alla grande. Nella pagina che ho segnalato si trovano frasi del tipo "Yankee Group (Aprile 2005): "2005 North American Linux and Windows Total Cost of Ownership (TCO) Comparison, Part 1" di Laura DiDio. Questo studio indipendente conclude che "non esistono ragioni universalmente valide in termini di TCO per una transizione degli ambienti aziendali da Windows a Linux… E non ci sono indicazioni che gli utenti stiano sostituendo Windows con Linux", oppure "Da un’indagine su 1.400 aziende risulta che quasi la metà non è interessata a LinuxInfo-Tech Research Group (Marzo 2005): "Priorità Tecnologiche 2005”. In questo studio non sponsorizzato, Info-Tech ha intervistato 1.400 piccole e medie imprese ed ha scoperto che Microsoft Windows prevale nel mercato delle medie imprese. Il 48% dei rispondenti ha dichiarato di non essere interessato a Linux". Non dico certo che non sia vero, ma il tono stesso con cui queste affermazioni sono scritte denota secondo me un atteggiamento quasi di terrore di fronte ad un fenomeno che, a partire dalle universita’ e dalle piccole imprese che badano al centesimo, sta rapidamente crescendo.

La cosa che piu’ mi ha stupito pero’ e’ stato trovare su Google, un motore di ricerca nel quale digitando "miserabile fallimento" e cliccando su "cerca" appare la pagina della biografia di Berlusconi (lo so che si e’ parlato di "googlebombing", ma e’ da talmente tanto che questa pagina e’ in cima ai riferimenti se si digita quella chiave di ricerca che, sinceramente, comincio ad avere qualche dubbio…), una truffa del genere. Perche’ di truffa si tratta. Ora non voglio fare il Beppe Grillo dei poveri, ci mancherebbe, ma vi raccomando di stare attenti quando girate nella rete, perche’ se l’informazione e’ tanta la disinformazione e’ almeno altrettanta.

Buona navigazione, ed occhio agli scogli sommersi.

45° parallelo?

Stamattina alle 6:50 fuori dalla mia finestra c’erano 27 gradi ed il 90% di umidita’.
L’altra sera, all’una di notte, di gradi ce n’erano 30. Di giorno 35.

Un’escursione termica del genera non ce l’hanno nemmeno in amazzonia.
Non so se il riscaldamento del pianeta sia causato dall’uomo, oppure sia un fenomeno naturale o ancora una serie di concause impossibili da valutare, ma… una cosa e’ certa. Qui c’e’ qualcosa che non va.

…sono persino arrivato ad essere contento di andare all’universita’ perche’ c’e’ l’aria condizionata!!!! =P

vita da gatto

In questi giorni il mio gatto non fa che dormire. Sul tappeto, sul vaso del ficus, sotto qualche albero, sul cuscino di una delle sedie della cucina, sul divano, sul pavimento, davanti alla porta… Quando si sveglia gioca con quello che trova per qualche minuto (a volte anche per un quarto d’ora!!) e poi si ributta a terra, sfinito, a ronfare…

…quanto lo invidio! 

Acquista con 298989 click (mi dispiace, ma i numeri fino a 298988 li hanno gia’ brevettati)

E‘ difficilissimo immedesimarsi in qualcun altro. Ancora piu’ difficile e’ capire i problemi degli altri, se non ce li vediamo intorno, se non ci sforziamo di entrare nella mente di chi vive un disagio.
Io stesso ora come ora non riesco ad immaginarmi cosa potrebbe voler dire per me, futuro informatico (spero), una legge sui brevetti software come quella che il parlamento europeo ratifichera’ il 6 luglio, dopo una votazione il cui esito appare ancora  difficile da prevedere.

Di sicuro parti di programmi, spesso anche minime, oppure le funzioni che questi programmi svolgono saranno brevettabili, e quindi non liberamente utilizzabili da altri programmatori. Non occorre essere dei geni per immaginare come in poco tempo la maggior parte dei brevetti andra’ in mano a chi ha i soldi per permettersi di pagare le pratiche per il brevetto stesso, mentre ai piccoli programmatori indipendenti (ma anche no) non restera’ che scegliere se arrampicarsi sugli specchi inventando ogni giorno soluzioni ingegnose che il giorno dopo saranno brevettate da qualcun altro o… sganciare il grano.

Bisogna a questo punto fare una distinzione: il brevetto non e‘ il diritto d’autore. Esso esiste gia’, anche sul software, ma considerato nella sua interezza. Giustamente nessuno puo’ regalare in giro qualcosa che io vendo se a me non va bene che lo faccia!
I brevetti invece si riferiscono solo a singole parti o addirittura ad algoritmi che stanno alla base dei prodotti software. E cio’ rende tutto mooolto piu’ complicato.

Per farvi un esempio, beccatevi questa. E’ dalla schermata iniziale di Adobe Acrobat Reader.

Protetto dai seguenti brevetti rilasciati negli Stati Uniti:
4,837,613; 5,050,103; 5,185,818; 5,200,740; 5,233,336; 5,237,313;
5,255,357; 5,546,528; 5,625,711; 5,634,064; 5,729,637; 5,737,599;
5,754,873; 5,781,785; 5,819,301; 5,832,530; 5,832,531; 5,835,634;
5,860,074; 5,929,866; 5,930,813; 5,943,063; 5,995,086; 5,999,649;
6,049,339; 6,073,148; 6,185,684; 6,205,549; 6,275,587; 6,289,364;
6,324,555; 6,385,350; 6,408,092; 6,411,730; 6,415,278; 6,421,460;
6,466,210; 6,507,848; 6,515,675;  Brevetti in corso di registrazione.
Contiene un’implementazione dell’algoritmo LZW concesso su licenza del
brevetto U.S.A. 4,558,302.

Per informazioni andate, se volete, qui e qui, sono pagine in italiano.

 

The Hitch-hickers guide to Legnago

Uno degli spiacevoli inconvenienti dell’incidente che ho fatto la settimana scorsa e’ la mia impossibilita’ ad usare la Vespa. Sono infatti costretto a tenerla in garage in attesa dell’arrivo del "perito" dell’assicurazione.
Di conseguenza mi devo arrangiare per quanto riguarda gli spostamenti, specialmente se si tratta di andare all’universita’. Al mattino mi faccio accompagnare in auto dai miei alla fermata dell’autobus e quando torno prendo un altro autobus che arrivi fino a casa mia, se c’e’, oppure mi faccio venire a prendere.

Oggi pensavo di optare per la prima opzione, cioe’ speravo di tornare a casa con l’autobus delle 13:25, lo stesso che ho preso per cinque anni per tornare a casa da scuola. Cosi’, tutto baldanzoso, una volta arrivato in paese mi dirigo verso la fermata.

Passano cinque minuti…
…passano dieci minuti…
…passano quindici minuti…
…venti…

cominciano giustamente a venirmi dei sospetti. Consulto l’orario e scopro con imbarazzo che l’autobus che aspetto e’ una corsa "scolastica". Mastico imprecazioni per non essermene accorto prima e comincio ad elaborare un piano alternativo. Non potendo chiamare mio padre (l’avrei fatto arrivare in ritardo al lavoro) ed essendo il clima perfettamente estivo (complice il solstizio) propendo per l’autostop.
Mi piazzo quindi in un punto strategico, dopo una confluenza che costringe gli automobilisti a rallentare e dovrebbe quindi, in teoria, renderli piu’ propensi a fermarsi.

…passano cinque minuti…
…passano dieci minuti…
…passano quindici minuti e decine e decine di auto. Nonnine a bordo di Alfa 156 che non provano nemmeno a mettere la terza, muratori sui classici furgoni Iveco, donnine in carriera con Suv incorporato, omoni in Merdeces o Bmw, giovani in Panda eccetera eccetera…
…passano venti minuti…

…scazzato, stanco ed accaldato, decido di incamminarmi verso casa. Percorro un paio di kilometri, attraverso l’Adige (non a nuoto, ma con l’apposito ponte) e scelgo di fare un ultimo tentativo prima di affrontare sotto il solleone i cinque km restanti.
Alla fine della discesa del ponte, infatti, c’e’ una curva a gomito che va affrontata abbastanza lentamente, quindi e’ un altro punto "strategico" per fare autostop.
Di solito c’e’ anche un po’ di ombra, ma all’una del pomeriggio di un solstizio d’estate l’ombra e’ parecchio difficile da trovare.

…passano altri cinque minuti…
…passano altri dieci minuti…
…passano altri quindici minuti…
…sono ormai una iena. Quando le macchine passano e tirano dritto automaticamente ritiro il pollice ed estraggo il medio senza nemmeno osservare la loro reazione.

Ecco che, dopo un totale di quaranta minuti di autostop infruttuoso, si ferma un tipo sulla trentina con una punto grigia. Mi fa salire e scopro che si dirige praticamente verso casa mia. Meraviglioso! =)
Gli racconto della mia attesa e mi risponde che e’ vero, la gente non si fida degli autostoppisti, ha paura e sceglie di non caricarli in macchina. Lui invece ha scelto di fidarsi della gente e di spendere un po’ del suo tempo per gli altri. Mi racconta di come e’ stato li’ li’ per diventare monaco, mentre poi ha deciso di non prendere i voti ma e’ rimasto credente.
Mauro mi lacia davanti casa mia, lo ringrazio e lo saluto. In cinque km ha risollevato la mia fiducia nell’umanita’ e nella morale cristiana. Non male, pero’…

…pero’ lasciate che vi dica una cosa, signore con il Suv, nonne in Alfa, giovani in Panda e omoni in Bmw. Io vorrei tanto non odiarvi, vorrei tanto lasciare scorrere la vostra indifferenza su di me come l’acqua sulle pietre del ruscello, ma non ci riesco.
Io vi odio. Vi odio perche’ non e’ la paura che vi frena, in tal caso mi fareste tristezza, o forse compassione. La vostra e’ indifferenza. Odio come passate oltre senza guardarmi, oppure mi guardate come se fossi trasparente.
Gia’ meglio coloro che passano e, con un gesto eloquente, mi dicono "devo girare fra poco, sono a casa" oppure "vado nell’altra direzione, mi dispiace". Forse nemmeno loro mi prenderebbero in auto, ma almeno cercano di capirmi, giustificano la loro azione e almeno non mi ignorano.

Caricare una autostoppista non e’ un dovere civico, nessuno vi obbliga a farlo ma, cari miei, in quei quaranta minuti sono passate davanti al mio naso decine e decine di vetture come le vostre, ed il 70% di esse dopo cinque minuti mi e’ passato davanti casa. Non vi sarebbe costato molto fermarvi e farmi salire. La potenza della vostra macchina, con un passeggero a bordo, sarebbe diminuita forse dello 0,3% (0,003% per gli omoni in Bmw e le donne in carriera in Suv) e magari avreste potuto fare quattro chiacchiere e farvela passare un po’ mentre andate al lavoro. Forse avremmo scoperto di conoscere le stesse persone (mi e’ gia’ successo) o di essere mezzi parenti (mi e’ successa anche questa).

Invece no, mi siete passati davanti come si fa con un platano, o con un segnale stradale.
Non vi rivolgero’ parole di insulto, mi limitero’ a pensare a voi quando ascoltero’ "Message to Harry Manback" dei Tool.

P.S. Se solo avessi avuto il mio asciugamano (Douglas Adams docet =P)

pulci a morte!

Oggi mentre accarezzavo il mio gattino (o meglio il gattino di mia sorella), ho visto zompettare felici tra i suoi peli candidi TRE pulci! La cosa mi ha fatto inorridire, non tanto per le pulci, quanto perché il simpatico antipulci, comprato all’inizio del mese e pagato a peso d’oro, si vantava di tenere i carissimi parassiti lontani per almeno 5 settimane! Mentre ad oggi sono passati sono 20 giorni!! E poi mi chiedo anche dove le vada a pescare delle pulci; capisco quando abitava dai nonni, che hanno una fattoria piena di animali con annessi parassiti e lui doveva dormire nella stalla, ma qui, nel nostro giardino pulito pulito…chissà, forse sono le stesse con cui è arrivato, che si sono prese una vacanza forzata e ora sono tornate, più cattive che mai! Comunque sia bisogna intervenire subito, non si può tollerare una cosa del genere! Stasera ripeteremo l’operazione-antipulci, sperando che questa volta sia più efficace e Pioggia (il gatto) opponga meno resistenza!

 È una questione di vita o di morte…

…delle pulci, ovviamente!

studio

 

In questi giorni sono sempre sui libri. O quasi, quando posso, o meglio quando non ne posso più, stacco e mi prendo qualche ora, pomeriggio, giornata liberi… ma poi mi viene l’ansia e arrivo il giorno primo dell’esame che preferirei andare a raccogliere l’aglio nei campi piuttosto di dare l’esame perché non mi sento pronta, perché mi dà enormemente fastidio essere così agitata, stanca, stufa per un semplice esame.

Gli studenti universitari sono tra le persone più stressate nella rosa dei “lavoratori”, perché, soprattutto ora dopo la riforma è una continua corsa all’esame, finito uno, tac, ce n’è subito un altro ad aspettarti e così fino alla laurea. Poi inizia la corsa al lavoro, ma questa è un’altra storia.

La verità è che sono stanchissima e vedo che il mio periodo di vacanze si rimpicciolisce sempre più, vedo che ho sempre meno tempo libero per fare quello che davvero vorrei fare, o semplicemente da “perdere”. Credo sia un anno che non prendo in mano un pennello, è triste.
Ed è ancora più triste che io mi faccia condizionare la vita, l’umore, il tempo da degli stupidi esami

…devo imparare a fregarmene di più…

just happy

Ho scritto e riscritto mille volte questo post, ma non riesce proprio a prendere forma. Sarà il caldo, sarà la logica che mi ha distrutto il cervello, sarà…
Comunque il tutto si può riassumere con poche righe. Ultimamente vengo poco qui perché ho davvero mille cose da fare e quando torno a casa mettermi davanti allo schermo del computer è l’ultimo dei miei pensieri. Ma il vero motivo percui voglio scrivere questo post è che sono felice, e un bel po’ di merito è del fatto che ieri, dopo tanto tempo, ho rivisto una mia amica con cui avevo litigato, ci siamo spiegate e…abbiamo passato del tempo assieme, ed è stato bellissimo! Sì, ne sono convinta, vale davvero la pensa mettere in gioco tutto se stesso, sempre, anche se è rischioso, perché puoi colare a picco, ma puoi anche planare sopra le vette…