Quantum leap

Ora che lavoro e sono in ufficio con l’aria condizionata (ancora per poco?) non mi accorgo davvero dell’estate che scorre fuori.

Però oggi, con il sole nitido del dopo-temporale, l’aria fresca come in montagna, il panorama splendido del settimo piano dell’ufficio di Padova, mi prende una specie di nostalgia. Nostalgia degli ultimi giorni di scuola, quando tornavo a casa accaldato e mi rendevo conto che – davvero – era finita: potevo scegliere cosa fare, come gestire la mia giornata, in quale dei miei interessi tuffarmi per primo. Una sensazione liberante e meravigliosa.

Non si tratta però esattamente di nostalgia, perché non vorrei tornare indietro. E’ più una sensazione di gioia malinconica. Ricordo quei giorni e quelle atmosfere e quando ci ripenso mi viene un tuffo al cuore; allora, nella penombra di casa, mi aggiravo scalzo e pensavo che un giorno, forse, avrei provato proprio questa sensazione, ed è come un tunnel emotivo che attraversa gli anni e gli stati d’animo, ricollegandomi al ragazzo che ero quattro, cinque, sei anni fa.

Ed è bello ricordarsi come allora ero consapevole di godere appieno degli attimi che mi venivano regalati. Una consapevolezza che conservo gelosamente e che mi permette di non rimpiangere quei momenti, e soprattutto di essere felice ora, di nuovo.

new life coming soon

Le cose cambiano, si evolvono, si trasformano, prendono nuove forme.

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E anche noi ci stiamo trasformando, come fa un bruchetto che diventa farfalla.
D’ora in poi questo luogo avrà il suo alter-ego reale (
buffo, di solito succede proprio il contrario…). Sarà un po’ più luminoso, un po’ più abitato, soprattutto da me, che ultimamente qui un po’ latito (ma da lunedì avrò l’ADSL!), un po’ più caldo, un po’ meno ordinato, ugualmente rumoroso…

Sarà bello avere un posto dove tornare tutti e due la sera, stanchi dopo il lavoro, magari arrabbiati, magari entusiasti, magari pensierosi o euforici e mettersi a tavola insieme. Ed essere lì, tutti e due, senza la mediazione di mezzi tecnologici.

Sarà difficile, perché non ci risparmieremo i momenti peggiori, come spesso siamo riusciti a fare in questi 6 anni. Ma sarà bello avere la possibilità di parlarci guardandoci negli occhi, di non salutarci la sera prima di tornare ognuno a casa sua.

E poi ci saranno i nostri quadri, i nostri cd, le nostre tazze… cucineremo le nostre pietanze (dolci compresi! mmmh….) e inviteremo i nostri amici. Con i nostri tempi.

Sarà bello, però, perché come qui, sarà nostro.

Ma in fondo il compito dei rami non è quello di allontanarsi dalle radici?

Quando, quasi cinque anni fa, aprimmo questo blog, ci piacque la metafora del monolocale.
Il monolocale ci dava l’idea di un posticino piccolo ma accogliente, che potevamo facilmente personalizzare e rendere nostro, ma anche aprire ad altre persone che volessero passare a trovarci. Era un gioco, una similitudine che ho avuto in mente (e credo anche Sisila) ogni volta che ho scritto un post su SoleLuna. Più che un post, un post-it sul frigo del nostro monolocale.

Ora invece è ora di traslocare, di trasferirsi sul serio. Non per il blog, ma per noi. E non in un monolocale, come ci aspettavamo sessanta lune fa, bensì in un appartamento che divideremo con un terzo inquilino.

CasaSi tratta sicuramente di un momento cruciale delle nostre vite, una scelta che influenzerà pesantemente tutte quelle successive. Ci troveremo da un giorno all’altro catapultati in un mondo di bollette e assicurazioni, sveglie presto e poca voglia di far da mangiare. Ma sarà anche un mondo di sguardi giornalieri, di abbracci, di decisioni finalmente improvvise e nuove sfide. Dovremo imparare a guardare insieme nella stessa direzione, ad ascoltarci molto di più che al telefono, perché parleremo forse di meno, e ad amarci in modo nuovo.

Le sfide ci piacciono, e per questo siamo entusiasti di partire. Era un sogno che coltivavamo da tanto tempo. Dall’altra parte però – e qui parlo ovviamente per me stesso – è un vero salto nel buio, forse il primo vero salto nel buio della nostra vita di coppia. Un salto pensato, meditato e analizzato meticolosamente, ma resta un salto. Dove arriveremo non lo sappiamo, possiamo solo affidarci e sperare che sia un posto solido dove mettere i piedi.

news from Varvareuca

Varvareuca è il paesino moldavo dove Sisila ed io abbiamo trascorso due settimane indimenticabili la scorsa estate. Si tratta di un villaggio di poche migliaia di abitanti, situato sui colli della regione di Soroca. Un paese come ce ne sono tanti in Moldavia: pozzi, strade di terra battuta, campi e prati.
E’ lì che, in questo momento, sono presenti due italiani. Una coppia di bolognesi che ha deciso di trascorrere dei mesi in questo borgo sperduto, aiutando i bambini del posto ad avere qualche possibilità di stare insieme nei freddi pomeriggi invernali. Magari anche dando loro una mano nello studio.

Come però forse saprete in questo periodo in Moldavia la situazione è un po’ incandescente. Ci sono state le elezioni, hanno vinto per l’ennesima volta i Comunisti ma – a differenze delle altre volte – una parte dell’opinione pubblica ha reagito piuttosto male a questa vittoria. Si è perciò iniziato a gridare ai brogli, alle truffe e si sono venute a formare, nella capitale Chisinau, delle manifestazioni più o meno esplicite di dissenso. Tutto ciò è culminato (in piena copertura mediatica del terremoto abruzzese, quindi nell’indifferenza dei media italiani) la settimana scorsa in un assalto al palazzo del parlamento, che si è concluso con un violento scontro tra manifestanti e polizia.

In una tale situazione è un lusso, nonché una grande fortuna, disporre di "inviati sul luogo", e per fortuna Carlo e Claudia (i due ragazzi a Varvareuca) hanno avuto un’idea geniale: si sono procurati una connessione ad internet ed hanno iniziato a tenere un blog (http://mentifermenti.lacantinadellanonna.net/argomenti/racconti-dalla-moldova/). Ecco quindi il loro resoconto di quanto sta succedendo in Moldova, con un occhio di riguardo alle cause che hanno scatenato tante proteste e alle problematiche più importanti di un paese sconosciuto ai più, ma di cui sentiremo sempre più spesso parlare.

Moldova: tensioni e speranze nell’Est

Ciao!

Ho visto che anche alcuni mezzi d’informazione italiana negli ultimi giorni, pur giustamente concentrati sul terremoto in Abruzzo, hanno accennato alle manifestazioni che si stanno svolgendo a Chişinău. Queste sono nate in seguito alle elezioni di domenica 5 aprile. I risultati delle stesse hanno portato ad un largo successo del Partito Comunista che ha sfiorato il 50% dei voti (nelle ultime votazioni era intorno al 46%) ed e’ arrivato ad un passo dall’ottenere la maggioranza qualificata in Parlamento, che gli avrebbe consentito di eleggere da solo il prossimo Presidente dello Stato (si e’ fermato a 60 seggi, mentre ne servivano 61).

A chi chiede della situazione a Vărvăreuca, rispondo che qui e’ tutto tranquill(issim)o, quindi di non preoccuparsi per noi. Anzi, voglio rassicurare tutti quelli che pensano di venire in estate: non temete, la situazione per gli Italiani, al momento, non desta alcuna preoccupazione.

Diventa decisamente piu’ complesso rispondere a chi domanda delucidazioni sulle cause di queste manifestazioni anche violente.

Provero’, di conseguenza, a presentare alcune informazioni.

1. Da alcuni anni, nella maggioranza delle ex Repubbliche Sovietiche, si verificano manifestazioni ed incidenti in seguito alle elezioni (Georgia, Ucraina, Kirghizistan, Azerbaigian, Bielorussia, Armenia) e, in alcuni casi, tali proteste hanno portato al rovesciamento degli schieramenti usciti vincitori (Georgia, Ucraina, Kirghizistan).

2. Uno dei problemi di questi Paesi e’ di avere al proprio interno una popolazione spaccata tra chi vuole mantenere rapporti stretti con la Russia (la nostalgia dell’Unione Sovietica rimane forte) e chi punta ad alleanze con l’Occidente.

3. E’ piuttosto diffusa l’idea che questi movimenti di rivolta abbiano una “guida” esterna al Paese dove si verificano. In certi casi si pensa a degli Stati specifici (gli Usa prima di tutto) oppure ad altre organizzazioni con interessi sul posto. Vero o meno, e’ indubbio che tali moti si sono svolti con alcune modalita’ comuni ed il loro procedere e’ apparso in molti casi ”scientifico” (in particolare, ricordo la rivolta “delle rose” in Georgia, quella “arancione” in Ucraina, “dei tulipani” in Kirghizistan).

4. Al di la’ della volonta’ del popolo (il concetto di “democrazia pluralista” da queste parti e’ piuttosto nuovo), tutti questi Paesi ricoprono una grande importanza da un punto di vista geopolitico e, in alcuni casi, anche delle risorse (per esempio, il petrolio in Azerbaigian o l’uranio e la sua trasformazione in Kirghizistan), quindi sono forti gli interessi della Russia, degli Usa ed anche dell’Unione Europea (quest’ultima in maggio ufficializzera’ il “Partenariato per l’Est” con alcuni Paesi dell’ex U.R.S.S.) .

5. Chi e’ al potere, normalmente, ha un grande controllo sui mezzi d’informazione e sulle risorse del Paese. Il nepotismo e la corruzione vengono generalmente definiti dalla popolazione come elementi peculiari dei governanti.

6. Oltre a quanto detto sopra, la Moldova vive al proprio interno delle tensioni specifiche:

6a. la Moldova ha una popolazione per la maggioranza di origine affine a quella romena, ma la presenza russofona e’ tuttora molto forte;

6b. questo fa si’ che tuttora molti sentano un forte legame con la Romania (c’e’ chi pensa addirittura alla riunificazione con essa ed infatti durante l’attacco al Parlamento ed al Palazzo Presidenziale a Chişinău e’ stata issata la bandiera romena), oppure mirino ad entrare nell”Unione Europea; altri invece, come gia’ detto, guardano ancora a Mosca come punto di riferimento;

6c. i rapporti con la Romania sono rimasti sempre stretti (alcune centinaia di migliaia di Moldavi hanno anche il passaporto romeno), ma, con l’entrata nella U.E. di quest’ultima, essi hanno subito un netto deterioramento su vari fronti ed hanno portato notevoli difficolta’ ad una parte della popolazione moldava abituata a muoversi senza particolari problemi tra i due Paesi (lavoratori ma soprattutto studenti che, in grande numero, preferivano le universita’ romene alle proprie e per i quali, improvvisamente, e’ diventato complesso lo spostarsi da uno Stato all’altro);

6d. al confine con l’Ucraina vi e’ la regione della Transnistria, a maggioranza russofona,che si e’ autodichiarata indipendente: non e’ riconosciuta da alcuno Stato, ma e’ chiaramente appoggiata dalla Russia (non so se qualcuno ricorda la guerra in Georgia dell’estate 2008: li’ vi e’ una situazione simile con le Repubbliche autoproclamatesi indipendenti dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia);

6e. l’indigenza diffusa fa si’ che il Paese sia il piu’ povero d’Europa ed ha portato ad una emigrazione massiccia come poche altre: e’ difficile avere cifre precise (in particolare a causa dell’emigrazione clandestina) ed infatti i dati sono quanto mai vari, anche se sembrano credibili quelli che parlano di circa un quarto della popolazione oltre confine.

7. Le elezioni, come detto all’inizio, hanno visto la netta vittoria del Partito Comunista (si presenta come neutrale, ma tendenzialmente filo russo), mentre solo tre dei partiti d’opposizione (tutti filo occidentali) sono riusciti a superare lo sbarramento del 6% e quindi hanno ottenuto dei seggi in Parlamento.

8. Non entrando nel merito della correttezza o meno del voto, per il quale e’ previsto il riconteggio delle schede, riporto solo due spunti di riflessione sul risultato:

8a. da una parte, a causa della fortissima emigrazione dei giovani, ha acquistato un peso notevole il voto degli anziani i quali tendenzialmente votano per il Partito Comunista, che, con sapienza, con furbizia e/o sfruttando la “nostalgia”, e’ riuscito ad attirarli a se’ maggiormente degli altri partiti;

8b. sull’altro fronte, dei numerosissimi emigrati che potevano votare nei Paesi dove risiedono, solo in pochissimi si sono avvalsi di questo diritto (non e’ chiaro fino a che punto per disinteresse, per scarsa informazione o per problemi burocratici): a fronte di diverse centinaia di migliaia di persone all’estero, i votanti non sono arrivati a 15 mila (le preferenze per il Partito Comunista, in questo caso, sono state meno di mille).

9. Le manifestazioni di protesta si sono svolte quasi tutti i giorni successivi alle elezioni, ma la giornata piu’ cruenta e’ stata martedi’ 7 quando alcune migliaia di manifestanti (giovani e giovanissimi) si sono scontrate con le forze dell’ordine (quel giorno “curiosamente” anch’esse composte da giovani militari) ed hanno “assaltato” il Parlamento ed il Palazzo Presidenziale. La dinamica degli avvenimenti cambia completamente a seconda di quale sia la fonte, fatto sta che entrambe le strutture sono state fortemente danneggiate e, all’interno, sono divampati degli incendi.

10. E’ difficile credere che la manifestazione sia nata spontaneamente dai giovani, ma da piu’ parti si ritiene che siano stati utilizzati come carne da macello dai due schieramenti, intenzionati a mostrare la propria forza l’uno con l’altro.

11. Proprio i giovani hanno pagato il prezzo piu’ amaro, sia perche’ a centinaia, su entrambi i fronti, sono rimasti feriti negli scontri, sia perche’, ancora a centinaia, sono stati arrestati e condannati (sembrano certe le voci che parlano di processi sommari e di violenze subite, tanto che un giovane, ufficialmente morto per intossicazione dai gas lacrimogeni, pare aver perso la vita a causa delle percosse).

12. A livello politico, Voronin, del Partito Comunista ed attuale Presidente della Repubblica, ha gridato al tentativo di colpo di stato condotto dalla Romania: ha espulso l’ambasciatore ed un altro diplomatico di questo Paese ed ha instituito il visto d’ingresso per i Romeni. I partiti d’opposizione sostengono che e’ stata tutta una montatura del Partito Comunista per screditare le forze avverse e per trovare pretesto di scontro con la Romania. Quest’ultima nega di avere qualsiasi coinvolgimento con le manifestazioni. La Russia sostiene il partito alleato ed invita gli altri a rispettare l’esito del voto, nonche’ pretende di avere un ruolo centrale nella risoluzione della controversia. L’Unione Europea chiede all’opposizione di non manifestare in maniera violenta ed al governo di rispettare i diritti della controparte e soprattutto delle persone arrestate. 

Detto tutto questo (so di essere stato lungo, ma in realta’ ho saltato diversi passaggi), resto a disposizione, soprattutto delle persone che intendono venire in Moldova per i campi estivi, per fornire altre notizie sugli aspetti storici, sociali, economici, religiosi, etc.

Un saluto

Carlo

Post Lauream

Sei anni possono essere tanti, oppure pochi.
Pochi, per un matrimonio
Tanti, per un fidanzamento
Pochi, per una vita
Tanti, per una nuova vita
Pochi, per imparare
Tanti, per imparare ad imparare

Mi ci sono voluti sei anni per imparare ad imparare, e finalmente credo di avercela fatta. E’ anche per questo che sono felice di essermi laureato, ieri, di essere finalmente arrivato in fondo.

A volte mi sono sentito come uno scalatore, di notte, che dorme nella sua amaca appesa su uno strapiombo, e non ricorda più perché è lì e se la motivazione alla base valesse davvero la pena di fare tutto quello sforzo. Quando però arriva in cima la stanchezza svanisce, lasciando il posto alla gioia di una vista impareggiabile, e nell’animo riposano i ricordi belli della salita, gli sforzi più duri e le pareti più scoscese.

E, come ogni scalatore che si rispetti, non sottovaluto la discesa. Ma per qualche giorno almeno vorrei godermi il paesaggio.

Colpito

Marco Paolini – secondo me – è un gran ruffiano.
Non come persona, sia chiaro, ma come attore è un ruffiano bello e buono. Si insinua tra i ricordi, tra le sensazioni. Richiama continuamente i sensi, gli odori e i sapori. Colora i propri monologhi con l’esperienza di chi lo ascolta.
E’ per questo che riesce ad arrivare così in , a farti partire con la testa come se stessi leggendo un libro, e non avessi davanti una persona che sta a raccontarti qualcosa ma solo una pagina, come un trampolino di lancio.
Forse questo è anche il suo limite, ma per stasera chi se ne importa: mi ha rimesso in contatto con la realtà, e tanto mi basta.