Colpito

Marco Paolini – secondo me – è un gran ruffiano.
Non come persona, sia chiaro, ma come attore è un ruffiano bello e buono. Si insinua tra i ricordi, tra le sensazioni. Richiama continuamente i sensi, gli odori e i sapori. Colora i propri monologhi con l’esperienza di chi lo ascolta.
E’ per questo che riesce ad arrivare così in , a farti partire con la testa come se stessi leggendo un libro, e non avessi davanti una persona che sta a raccontarti qualcosa ma solo una pagina, come un trampolino di lancio.
Forse questo è anche il suo limite, ma per stasera chi se ne importa: mi ha rimesso in contatto con la realtà, e tanto mi basta.