Il potere di crederci

Uscì vent’anni fa (!!!!) l’unico album dei King Crimson di cui abbia potuto attendere l’uscita.

Ricordo che andai in un centro commerciale vicino a casa, nel pomeriggio, sperando senza motivo che in uno di quei negozi di elettronica che tenevano anche CD ce l’avessero. Incredibilmente, ce l’avevano.

L’artwork mi piacque tantissimo, da subito, così come il sound. Purtroppo i pezzi migliori li conoscevo e li conoscevamo già: Level Five, innanzitutto, e poi Elektrik, Dangerous Curves, TPTBII, TPTBIII, HWWYHTBHW, Eyes wide open. Rimane poco, purtroppo, anche perché la maggior parte dei brani suddetti non sono molto migliori delle versioni che conoscevamo. In un caso, ovvero Virtuous Circles -> TPTBII, si tratta perfino di una versione meno nobile di quella già nota in Level Five. In un’altra, Deception of the thrush -> TPTBIII, non lega nemmeno le scarpe all’originale.

Diciamolo, se non ci fosse stato niente tra il 2000 e il 2003 allora The power to believe sarebbe stato un gran disco, folgorante. Per noi fan, che avevamo già Level Five e l’EP “Happy with…”, fu una mezza delusione. A me brucia ancora, e un po’ mi dispiace.

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5 commenti su “Il potere di crederci

  • Concordo in pieno: stessa sensazione di mezza delusione, pur di fronte a un album eccellente, perché la parte più succosa ci era stata già tutta rivelata in anticipo. Rimaneva la produzione finalmente ariosa, cazzuta e di ampio respiro dopo la claustrofobia sonora di TCoL. Solo una nota: la strepitosa Virtuous Circles di Level Five è tale per via dei magheggi in studio di Pat e del suo sodale Bill Munyon, una coppia a cui avrei affidato ben più voce in capitolo.

      • In merito a Virtuous Circles la fonte era un’intervista a Pat che non saprei recuperare. In pratica tutta la seconda parte, dal minuto 7 in avanti, è una elaborazione in studio. Anche più di XtraKcts & ArtifaKcts – forse troppo radicale – se penso alla coppia Mastelotto-Munyon mi viene in mente il disco Heaven and Earth del ProjeKct X e Masque del ProjeKct Three (il mio preferito di quegli anni ma infatti ben diverso dalle esecuzioni dal vivo).

        • Ecco, questo non lo sapevo. Una elaborazione in studio a partire da pezzi live? Mi stupisce comunque, perché ho sempre trovato Virtuous Circles molto coesa e la parte finale è quella che scioglie tutta la tensione accumulata.

          Su disco alla fine, diciamolo, TPTB2 spreca le potenzialità di Virtuous Circles e TPTB3 spreca quelle di The deception of the thrush. E il tema di “The power to believe” non è esattamente memorabile e sembra infilato a forza in questi due brani. Peccato.

          • Concordo sullo “spreco”. In merito a VC facci caso: quel finale “che scioglie tutta la tensione accumulata” non si trova in nessuna versione dal vivo fra le varie date disponibili su DGM Live , eppure il pezzo è stato suonato millemila volte; anzi, essendo l’EP antecedente a molti concerti addirittura peccato che non l’abbiano ripreso a posteriori.

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