Play it for me, spider fingers

Cosa avrebbe fatto Bill Bruford di fronte a un pezzo come questo? Probabilmente avrebbe spezzato il ritmo in continuazione, aumentando e diminuendo la tensione, creando delle figure di controtempo tra piatti e rullante e aumentando il parossismo.

P@t invece fa qualcosa di totalmente diverso: anziché con un tension/release dà colore inondando il brano di percussioni in modo orgiastico. Non batte “fuori tempo” e continua a tenere i quarti, dall’inizio alla fine, solamente batte prevalentemente sul primo, sul secondo, sul terzo o su tutti. In questo modo evita che chiunque vada fuori strada ma fa anche in modo che sia l’assolo di Belew che quello di Fripp risultino sospesi nel vuoto sopra a una sezione ritmica rotolante.

La versione del tour del 2003 invece è più asciutta: il kit elettroacustico di Mastelotto lo porta a concentrarsi un po’ meno sulle coloriture e più sul ritmo e di fatto ne esce una via di mezzo, più tesa rispetto alla versione in studio.

Questo è un boot di NYC, si sente malino ma è sanguigno. La versione giappa mi sembra più loffia ma con assoli migliori e un incredibile lavoro di Fripp/Gunn durante il solo di Belew.

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