rivelazione del giorno

Oggi finalmente dopo tanto, è stata una giornata positiva, nel senso che ho studiato, un sacco! e ho capito, e mi è piaciuto e mi è sembrato di non sprecare il mio tempo e…sono così tranquilla per questi esami, direi quasi entusiasta (?!?) di farli.
È meraviglioso poter raccontare a qualcuno quello che studi e, nello stesso identico momento, renderti conto che davvero tu sai quello che ti sembravano solo tante frasi sconnesse lette e rilette. È meraviglioso perché mi sono resa conto che mi piace, mi piace capire come funzionano queste cose, mi piace il corso che ho scelto. Non so se effettivamente mi permetterà di diventare quello che voglio fare da grande (ma alla fin fine non è un gran danno visto che materialmente le mie prospettive per il futuro cambiano con una certa frequenza), ma sono certa che mi farà conoscere, mi permetterà di capire una miriade di cose interessanti, ma soprattutto cose che mi piacciono. Bella come rivelazione della giornata!

Buone ninne

aggiornamento delle undici e mezza

[immagine di citta'...] Uscire dal palazzo del dentista, dopo aver pagato il conto, e pensare: "ora mi faro’ un bel giretto per il centro. Chissa’ che non incontri qualcuno"
Girare l’angolo e trovare prima uno, poi due, quindi tre amici che si fermano volentieri a fare due parole e, anzi, ti chiedono se vuoi unirti a loro mentre fanno le loro commissioni.
Che bello… =)

P.S. Oggi ho notato che sui pacchetti di fazzoletti c’e’ scritto "100% cellulosa" e mi sono chiesto: "ma quanti alberi ammazzo io, in un inverno, a suon di raffreddori?" Domani mi informero’ meglio, credo che valutero’ seriamente l’idea di orientarmi su fazzoletti di carta riciclata, se esistono.
E se non esistono, li inventero’ io!

(di fazzoletti di stoffa, ovviamente, non se ne parla. Ne consumerei una quarantina al giorno…)

buonanotte

nessun titolo

 Stamattina mi sono svegliato con il malditesta, il naso chiuso, la bocca arsa, le ossa doloranti.
Non ho avuto il tempo di fare colazione, mi sono precipitato fuori, nel freddo, per prendere la corriera. Ho assistito a due ore di lezione scrivendo in maniera piu’ o meno meccanica sul foglio quello che sentivo dire dal prof,  almeno negli intervalli fra un fazzoletto e l’altro…

Finita la lezione, pranzo in mensa. Tre euro e mezzo per due fette di arrosto, diciassette patatine fritte fredde, uno jogurt liquido ed un bicchiere di coca cola.

Ora mi sento come se avessi la febbre, anche se sono abbastanza sicuro di non averne. Fra qualche minuto prendero’ la corriera che mi riportera’ a casa… anzi, non proprio a casa, perche’ c’e’ il dentista da pagare, il serbatoio da riempire e, se avanzo soldi (cosa improbabile) dei CD vergini da acquistare.

Fin qui niente di strano, una normale giornata di melma come ne possono capitare a chiunque, no?
E invece no. Io sono felice, oggi ho davvero una serenita’ interiore che passa al di sopra del malessere, al di sopra delle basi di dati, al di sopra della mensa schifosa, delle corriere e del freddo.

Oggi sto davvero bene, nonostante tutto.

E la cosa piu’ bella e’ che so qual e’, anzi chi e’ la causa di questa felicita’, ed e’bellissimo…
grazie
, grazie davvero =)


Se mai potrai osservare da vicino un umano,


e l’umano comportamento,


preparati a restare confuso;


Davvero non c’e’ logica nel comportamento umano…


Eppure, eppure e’ cosi’ irresistibile!


E non c’e’ mappa, e sono cosi’ tremendamente lunatici:


E’ il comportamento degli umani,


che poi all’improvviso diventano felici;


Ma restare coinvolti nello scambio di emozioni umane, e’ sempre cosi’ appagante!


E non c’e’ mappa,


per il comportamento umano,


non c’e’ mappa e una bussola non serve a niente,


e’ il comportamento umano,


totalmente privo di logica.

(Bjork – Human behaviour)

nessun titolo

                Voi che vivete sicuri
                Nelle vostre tiepide case,
                Voi che trovate tornando a sera
                Il cibo caldo e visi amici:

                Considerate se questo è un uomo
                Che lavora nel fango
                Che non conosce pace
                Che lotta per mezzo pane
                Che muore per un si o per un no.
                Considerate se questa è una donna,
                Senza capelli e senza nome
                Senza più forza di ricordare
                Vuoti gli occhi e freddo il grembo
                Come una rana d’inverno.

                Meditate che questo è stato:
                vi comando queste parole.
                scolpitele nel vostro cuore
                Stando in casa andando per via,
                Coricandovi alzandovi;
                Ripetetele ai vostri figli.

                O vi si sfaccia la casa,
                La malattia vi impedisca,
                I vostri nati torcano il viso da voi.

                                                  Primo Levi

Il sito del giorno della memoria
Un sito in italiano sulla shoah, molto semplice ma dettagliato

when I was a child…

  L’altro giorno ho fatto una cosa di cui un po’ mi vergogno…
ore 21:00, stazione di Monselice. Sono appena sceso dal treno ed una brezza fredda mi spazza il viso. Sto aspettando che arrivi il treno con mia madre a bordo e mi scappa un sacco di pipi’! Di conseguenza, mi reco in bagno. =P

I bagni delle stazioni fanno schifo a molte persone, alcuni si rifiutano proprio di andarci. Personalmente ritengo di avere una "soglia dello schifo" sufficientemente alta da farmi superare tutto questo e non mi faccio troppi problemi ad utilizzarli.
Appena entrato, mi trovo davanti due uomini, a prima vista di origine turca o comunque mediorientale. Sono appoggiati in piedi ad un muro e discutono in una lingua a me sconosciuta, fumandosi una sigaretta. Appena li vedo, penso istintivamente: "chissa’, magari stanno parlando di me. Se mi succedesse qualcosa qui, ora, non avrei possibilita’ di chiedere aiuto a nessuno…".
Pensando queste cose entro nel cesso, faccio cio’ che ero venuto a fare ed esco. Aprendo la porta pero’ mi prende una sensazione strana, di paura, di diffidenza. Istintivamente esco in fretta, senza nemmeno lavarmi le mani.

Stamattina mia mamma ha raccomandato a mia sorella di stare attenta a cio’ che trova per strada e a dove mette i piedi. Il ritorno di "unabomber" ha fatto riemergere in molti ansie e paure che da un po’ di tempo erano state dimenticate, magari sommerse da altre.

Cosi’ mi sono ritrovato a pensare al passato. Fino alla fine degli anni ’80 l’incubo era la guerra fredda, poi c’e’ stato l’incidente di Cernobyl… da li’ in poi piu’ nulla che mettesse cosi’ tanta ansia. Mi ricordo l’estate del 2001: le notizie principali trattavano del G8, dei No Global, della politica interna e di cronaca. Di li’ a poco i mezzi di comunicazione sarebbero stati in fretta invasi dal terrorismo ma soprattutto dal terrore.

Insomma, per farla breve, mi sto rendendo conto di aver avuto la rara possibilita’  di vivere la mia infanzia/adolescenza in un periodo di quiete apparente. Sicuramente in altri luoghi, in quei momenti, stavano accadendo cose orribili e/o importantissime, ma nulla di cio’ mi toccava da vicino. Ora invece ogni bambino sente "intorno a se" il fiato sul collo del terrorismo, il pericolo di farsi del male giocando per strada… mi chiedo se cio’ avra’ degli effetti sulle loro personalita’, a lungo andare. Io stesso mi rendo conto, e l’esempio che ho raccontato lo dimostra, di come spesso cio’ che penso in certe situazioni non e’ cio’ che vorrei pensare.

Spero proprio di non essere fra gli ultimi a poter dire "ho avuto un’infanzia spensierata", ma spero anche che non salti in mente, ai bambini spensierati di un tempo (me per primo) di chiudere gli occhi o fingere di non vedere. Da bambini puo’ essere un metodo di difesa accettabile, da adulti direi proprio di no.

miracolo?

 Stamattina mi sono svegliata molto più tardi di quello che avevo deciso…uff! Allora, per darmi la parvenza di non aver sprecato tutte le ore mattutine, ho fatto una torta, con ricotta e cioccolato. È venuta benissimo, e ha diffuso per le stanze della casa un delizioso aroma zuccheroso e cioccolatoso. Sono anche riuscita a studiare un po’.
Oggi pomeriggio ho ripreso in mano i pennelli (ho soltanto scritto i nomi dei miei familiari suoi portatovaglioli, ma sempre meglio di niente…), ho studiato un altro po’ e ho scritto due lettere in tedesco, ed è stato difficilissimo dopo così tanto tempo che non toccavo il vocabolario e i libri vari, già prima non mi riusciva così bene…
E nonostante questo, mi sembra di non aver combinato niente in questa giornata, sono triste, scazzata è la parola giusta. Sarà che, alla fin fine, oggi sono sempre stata da sola, ma, a dirla tutta, me lo sono cercata, sono stata io ad isolarmi. Ma questa sera no, questa sera si esce. Niente di entusiasmante, una semplice riunione per organizzare una festagiovani, ma di solito in queste occasioni si trovano le persone più disparate, fuori di testa

e torno sempre a casa con il buonumore.
speriamo nel miracolo anche stasera!

Peter Gabriel – the drop

 moving down the fuselage
toward the open door
catch you looking down outside
to see what lies ahead

one     by       one
you watch them fall
fall through cloud

one    by     one
you watch them fall
no idea where they’re going
                                                    but
                                                            down…

where they’ve gone
where they’ve gone

watching as the sun goes     down
i sit inside this plane
notice how the city lights
are like the nerves inside the brain

one
     by
         one
they’re going out
you watch them dim

one
        by
             one
                    you watch them fall
                    and wonder where they’re falling
                                                                                 to…

la sindrome

 Ieri sera sono andata a letto presto, stanca, felicissima e con un sacco di buoni propositi per oggi.
Ma credo che la sindromedaultimomesedelquadrimestre, fisiologica fino all’anno scorso, permanga ancora, anche quest’anno… Non ho proprio voglia di studiare, non ci riesco! Piuttosto mi metterei ad imbiancare i muri di tutta la casa, a potare le piante del giardino, a fare le pulizie di primavera, a levigare e verniciare il tavolo del computer, a cambiare la disposizione dei mobili in camera mia, a rammendare i calzini, a fare l’elenco degli Mp3, a lavare l’argenteria, a …

uff! ribadisco che la mia idea di università libera sarebbe migliore, più efficace e più piacevole!