A colpi di sondaggi Berlusconi deve aver capito che la linea che più "paga", in termini di ritorno elettorale, è come sempre quella di seguire la Chiesa, o meglio il Vaticano. Quindi è meglio seguire tale linea, soprattutto se si rivela latrice di altri vantaggi. Di conseguenza, ecco alla velocità della luce un disegno di legge su misura per impedire la morte dell’ormai celebre, suo malgrado, Eluana. Il tutto con la scusa patetica di impedire arbitri di alcun genere prima dell’introduzione di una norma competente, nonostante ci sia una sentenza definitiva che dice il contrario.
Quale migliore occasione quindi per creare una crisi istituzionale, mettere in discussione la figura del capo dello stato senza fare le figuracce di Di Pietro e contemporaneamente – e qui sta il colpo di genio – screditare la magistratura e la costituzione?
Il piano è così ben congegnato che sembra uscito dalle trame politiche di "Cronache della galassia". Invece è l‘Italia, l’Italia di oggi.
Ora cosa accadrà? Il disegno di legge verrà approvato dalle camere, visto che Berlusconi di fatto l’ha posta come una questione di fiducia (e loro ci tengono a governare, a differenza di altri…), ci sarà una delegittimazione di fatto del capo dello stato e della magistratura. Il tutto in barba alle istituzioni democratiche, alla decenza e al rispetto, e condito dalla collaborazione più o meno innocente di numerosi esponenti del mondo cattolico. Persone pronte a cadere nella rete e che magari si sentono "super partes", per poi finire ad incensare come coraggiosa una coalizione di governo composta da razzisti manifesti e corrotti ancor più manifesti pur di dare una spintarella alla propria posizione.
Come al solito il premier non si sforza nemmeno di mascherare la propria posizione: «Con i poteri che ha ora il presidente del Consiglio e in più con l’ipotesi di una prassi che fa intervenire il capo dello Stato addirittura prima che si prendano decisioni la situazione è veramente una situazione che fa ridere» – incalza – e «ora andremo a fare delle riforme e può darsi che andremo subito a chiarire il dettato della Carta».
D’altra parte Berlusconi, vista la sua nota sensibilità, non ha fatto certo fatica a capire subito di essere dalla parte della ragione: «Non capisco come ci possano essere persone che non siano d’accordo con noi. A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità». La sua grande umanità lo porta anche a capire subito le problematiche affettive e morali sottese da questa intricata situazione: «Non vedo perché ci debba essere così tanta fretta, sono veramente stupito. Dopotutto la ragazza è assistita senza aggravio di spese per il padre». Per finire con «Se uno dei miei figli fosse lì, vivo e, mi dicono, anche con un bell’aspetto e con delle funzioni come il ciclo mestruale attivo e con la capacità di potersi risvegliare visto che il cervello trasmette ancora segnali elettrici, io non me la sentirei proprio di staccare la spina» – e così ha convinto tutti i nonni da bar d’Italia di essere davvero "mandato dal Signore". d’altra parte «Da un lato c’è la cultura statalismo e della morte, e dall’altro c’è la cultura della libertà e della vita».
Immagino la situazione fra un mese. Che la povera Eluana viva o muoia (e sarà una probabile tragedia in entrambi i casi) se il disegno di legge passerà – e lo farà – saranno stati raggiunti un bel po’ di obiettivi:
– delegittimizzazione del capo dello Stato agli occhi dell’opinione pubblica
– giustificazione di una riforma della costituzione
– delegittimizzazione di una sentenza della Corte di Cassazione, sostituita da una decisione – peraltro arbitraria – di fatto presa dal Governo
senza contare i MILLE punti-rispetto che Berlusconi guadagnerà di fronte all’opinione pubblica italiana come "difensore della vita" e "salvatore dei popoli".
Una mossa geniale.
E, sia ben chiaro, il tutto a prescindere dal fatto che possa essere meglio o peggio per Eluana Englaro continuare a vivere piuttosto che morire.