internouno

Gli anni passano silenziosi e rapidi: ti passano accanto, quasi non li vedi, e poi ti accorgi dei segni che hanno lasciato.

Prove tecniche di sopravvivenza di coppiaUn anno fa iniziava la nostra avventura in questa nuova casa, dalla quale scriviamo e nella quale stiamo scrivendo le nostre vite. Da allora ogni giorno impariamo qualcosa di nuovo sullo stare insieme, sui rapporti umani, su noi stessi. E’ bello vedere questa casa prendere le nostre impronte, vederla portare i segni delle nostre passioni; è bello vedere gli amici che vanno e vengono, si fermano e ripartono. E’ bello anche stare alla finestra a guardare la gente che passa e assaporare quante cose nuove accadano, in ogni istante, fuori e dentro di noi. E’ bello, soprattutto, sentirsi nel posto giusto con la persona giusta.

E’ stato sicuramente il miglior anno della mia vita, ed è fuggito via con una velocità davvero strabiliante. Ma stavolta l’ho sentito passare.

labora et…

Due mesi fa ho iniziato a lavorare. Non che non avessi mai lavorato prima, ma stavolta è un po’ diverso.

forse perché lavoro davvero 8 ore al giorno
forse perché lavoro 6 giorni su 7
forse perché è la prima estate che non posso gestirmi io
forse perché ho cambiato casa per la prima volta in 24 anni (già, questo credo influisca un bel po’)
forse perché subodoro che d’ora in poi sarà così, più o meno

Lavorare, così, ora, mi ha cambiato molto la prospettiva, il valore del tempo, delle cose, delle relazioni. È proprio vero quello che dicono: "quando inizi a lavorare cambi opinione su tutto!"
Non ho cambiato molte delle mie opinioni, ma sicuramente ho un sguardo diverso su tutto.
E anche se la sera sono stanca e la domenica un po’ più nervosa del solito, non voglio dimenticare che è grazie a questo lavoro che tutto il resto della mia vita sta prendendo questa meravigliosa piega.

Legalizziamola!

E l’una e cinquantasette.
Tra tre minuti saranno le tre.

Mi affascina moltissimo questo bug nel tempo, anzi in ciò che noi esseri umani abbiamo arbitrariamente deciso essere il "tempo".
Mi affascina pensare che stanotte, tra le due e le tre, non succederà assolutamente nulla. Nessuna rapina, nessun omicidio, nessuna lite. Ma anche nessuno si innamorerà, nessuno si addormenterà o si sveglierà e nessuno si stupirà.

Ci vediamo fra un’ora.

Italieni

A colpi di sondaggi Berlusconi deve aver capito che la linea che più "paga", in termini di ritorno elettorale, è come sempre quella di seguire la Chiesa, o meglio il Vaticano. Quindi è meglio seguire tale linea, soprattutto se si rivela latrice di altri vantaggi. Di conseguenza, ecco alla velocità della luce un disegno di legge su misura per impedire la morte dell’ormai celebre, suo malgrado, Eluana. Il tutto con la scusa patetica di impedire arbitri di alcun genere prima dell’introduzione di una norma competente, nonostante ci sia una sentenza definitiva che dice il contrario.

Quale migliore occasione quindi per creare una crisi istituzionale, mettere in discussione la figura del capo dello stato senza fare le figuracce di Di Pietro e contemporaneamente – e qui sta il colpo di genio – screditare la magistratura e la costituzione?

Il piano è così ben congegnato che sembra uscito dalle trame politiche di "Cronache della galassia". Invece è lItalia, l’Italia di oggi.

Ora cosa accadrà? Il disegno di legge verrà approvato dalle camere, visto che Berlusconi di fatto l’ha posta come una questione di fiducia (e loro ci tengono a governare, a differenza di altri…), ci sarà una delegittimazione di fatto del capo dello stato e della magistratura. Il tutto in barba alle istituzioni democratiche, alla decenza e al rispetto, e condito dalla collaborazione più o meno innocente di numerosi esponenti del mondo cattolico. Persone pronte a cadere nella rete e che magari si sentono "super partes", per poi finire ad incensare come coraggiosa una coalizione di governo composta da razzisti manifesti e corrotti ancor più manifesti pur di dare una spintarella alla propria posizione.

Come al solito il premier non si sforza nemmeno di mascherare la propria posizione: «Con i poteri che ha ora il presidente del Consiglio e in più con l’ipotesi di una prassi che fa intervenire il capo dello Stato addirittura prima che si prendano decisioni la situazione è veramente una situazione che fa ridere» – incalza – e «ora andremo a fare delle riforme e può darsi che andremo subito a chiarire il dettato della Carta».

D’altra parte Berlusconi, vista la sua nota sensibilità, non ha fatto certo fatica a capire subito di essere dalla parte della ragione: «Non capisco come ci possano essere persone che non siano d’accordo con noi. A me sembra che non ci sia altro che la volontà di togliersi di mezzo una scomodità». La sua grande umanità lo porta anche a capire subito le problematiche affettive e morali sottese da questa intricata situazione: «Non vedo perché ci debba essere così tanta fretta, sono veramente stupito. Dopotutto la ragazza è assistita senza aggravio di spese per il padre». Per finire con «Se uno dei miei figli fosse lì, vivo e, mi dicono, anche con un bell’aspetto e con delle funzioni come il ciclo mestruale attivo e con la capacità di potersi risvegliare visto che il cervello trasmette ancora segnali elettrici, io non me la sentirei proprio di staccare la spina» – e così ha convinto tutti i nonni da bar d’Italia di essere davvero "mandato dal Signore". d’altra parte «Da un lato c’è la cultura statalismo e della morte, e dall’altro c’è la cultura della libertà e della vita».

Immagino la situazione fra un mese. Che la povera Eluana viva o muoia (e sarà una probabile tragedia in entrambi i casi) se il disegno di legge passerà – e lo farà – saranno stati raggiunti un bel po’ di obiettivi:

– delegittimizzazione del capo dello Stato agli occhi dell’opinione pubblica
– giustificazione di una riforma della costituzione
– delegittimizzazione di una sentenza della Corte di Cassazione, sostituita da una decisione – peraltro arbitraria – di fatto presa dal Governo

senza contare i MILLE punti-rispetto che Berlusconi guadagnerà di fronte all’opinione pubblica italiana come "difensore della vita" e "salvatore dei popoli".

Una mossa geniale.

E, sia ben chiaro, il tutto a prescindere dal fatto che possa essere meglio o peggio per Eluana Englaro continuare a vivere piuttosto che morire.

Waiting room

Ho dato l’ultimo esame.

Non so se sarà l’ultimo appello, non so ancora il risultato, ma l’esame era l’ultimo. Perché dopo non ce ne sono altri, neanche uno!!!

L’ho dato venerdì, e da allora "si sta come coloro che son sospesi". Come direbbe mia nonna. O Dante.

Stasera usciranno i risultati. Finalmente.

E se

se non l’ho passato, chiederò l’orale, chiederò il riconteggio dei voti, chiederò l’appello, la cassazione, ricorrerò alle tangenti, alle cosecanti, alle corse sugli specchi e alle minacce. A tutto tranne le lacrime, ovviamente.

Ma se

se…

se l’ho passato…

beh, credo che mi sentirò finalmente libero. E tappatevi le orecchie, perchè l’urlo della liberazione non sarà in alcun modo controllabile!

fermarsi

In questi tempi più o meno tutti ricerchiamo la velocità.
Di fare, di dire, di comunicare, di raggiungere. La fretta è diventata quasi un must, più fai più potresti fare!

Però poi ci sono cose che semplicemente perché accadono riescono a fermare la nostra corsa, ci obbligano ad andare più piano, a tralasciare qualcosa.
Come succede quando nevica, e allora i limiti per le macchine non servono più: tutti vanno piano.
O quando il cellulare non ha campo o batterie e ci si rassegna velocemente a non chiamare e a non rispondere a nessuno, fino a ché non si giunge a casa, con il caricabatterie.
O come quando a Venezia c’è l’acqua alta, e bisogna andare adagio anche se si ha paura di perdere il treno, perché l’acqua fa attrito e per non riempire di schizzi sé e quelli intorno.

O come quando si ha una settimana piena di cose da fare e improvvisamente ci si ritrova con la febbre, come è successo a me. Ma forse è un segnale preciso che stavo correndo troppo