Crucify

Via il crocefisso dalle scuole. Si potra’ inchiodare Gesu’ direttamente al muro. (Maurizio Cecconi)

Riguardo all’annosa (e presto dimenticata) polemica dei crocefissi nelle aule scolastiche non riesco a non pensarla come Sofri: il crocefisso è il simbolo di una parte importante dell’identità italiana (nella quale personalmente mi riconosco) ma non ha motivo per stare lì, semplicemente. Forse una volta l’aveva, ora non più. Perché il luogo del culto è ovunque, come ogni cristiano potrà confermare.

Secondariamente sfido chiunque stia leggendo queste parole a ricordare se nelle proprie aule scolastiche, alle medie, alle superiori o magari all’università, ci fosse un crocifisso. Molti magari non sanno neanche se ce l’hanno in casa, appeso da qualche parte, o nel luogo di lavoro (ne dubito). Ovviamente non dico questo per dimostrare che la sua importanza lì, appeso, sia più alta o più bassa, ma per affermare che forse l’influenza di quel simulacro appeso sulla moralità delle generazioni italiane non è così grande come – in tutta fretta – molti sono corsi ad affermare. Se stanotte, magicamente, venissero rimossi tutti, domani non se ne accorgerebbe nessuno.

Per questo appoggio l’idea della moratoria sui crocefissi: togliamoli per un anno, e vediamo cosa succede.

11 commenti su “Crucify”

  1. io più che altro mi ricordo degli scherzi con il crocefisso, tra il nasconderlo e il giocarci in maniera parecchio blasfema. E nel primo caso ricordo che pochi professori facevano caso all’assenza…

  2. Non ho ricordo di giochetti, ma forse li ho rimossi. Ad ogni modo non è questo certo un valido motivo per toglierlo. Il punto è che occorre chiedersi cosa ci faccia lì, il che è diverso… in questi giorni molti hanno calcato la mano sul fatto che la corte europea ha detto che il crocefisso va tolto perché discriminante. Non è esattamente così: ha detto che è discriminante perché è una scuola pubblica, il che è diverso. Io sarei felice se i cristiani che hanno il coraggio di farlo esponessero un crocefisso fuori dalle loro case, lo dipingessero, ne parlassero in piazza di questo Gesù. Ma a scuola non c’entra niente, da solo, appeso al muro. E’ solo il relitto di una legge (regia) di 80 anni fa. Altrimenti mettiamolo anche sugli autobus e nei bar, no?

  3. no, lo so, anzi quando i professori si incazzavano a posteri devo dire che avevano tutte le ragioni del mondo per ritenerlo un atto irrispettoso da condannare, narravo solo di vaghi ricordi (e mi sa che buona parte riguardano quando ho fatto i salesiani)… comunque, se non negli edifici pubblici dove sarebbe il problema? a questo riguardo in alcuni bar capita così come in altri esercizi pubblici, a padova m’è capitato più di una volta di notarlo in giro (l’ultima che ricordo in una cartoleria vicino l’appartamento) e lì credo non si debba assolutamente dir niente. Solo che questa cosa è diventata un pretesto per darsi addosso e urlare all’invasione islamica (o all’indottrinamento cattolico, nell’altro caso)

  4. Hai ragione, i bar non c’entrano in quanto luoghi pubblici gestiti da privati. Ma nei luoghi pubblici intesi come gestiti dal pubblico (uffici comunali, scuole, tribunali…) non penso abbia senso di esserci. Se i dipendenti lo vogliono mettere lo mettano, lo appoggino in giro, si mettano un santino, ma soprattutto ne parlino, lo testimònino. Ma appenderlo al muro per legge è una sciocchezza

  5. Perché aggiungere un simbolo per ogni religione? Che senso ha tenere il simbolo di una religione appeso al muro di ogni aula di ogni scuola? Se uno tiene alla propria religione è libero di dirlo, di girare con una maglietta con scritto "Jesus Loves me", "Buddha is great", "Muhammad my friend" (cit.), può pregare in pubblico e dire a tutti che lo fa. C’è bisogno di appendere i simboli sui muri, a mo’ di censimento? A chi giova?

  6. Se il crocefisso è discriminante in una scuola pubblica e va tolto, allora è discriminante studiare approfonditamente solo la storia italiana e non quella araba o indiana; quindi facciamo a meno di studiare la storia italiana, al posto di iniziare a studiare meglio anche quella di altri paesi.
    Perchè togliere quando si può arricchire?

    PS: la parola che devo scrivere nel rettangolino e dudsux XD

  7. Mi sfugge la similitudine studiare qualcosa <–> appendere qualcosa

    Sono d’accordo nello studiare anche le altre religioni, non solo quella cattolica. La scuola dovrebbe essere luogo di conoscenza, poi le scelte sono personali. Il fatto che in terza superiore abbia studiato gli stoici non mi ha fatto diventare uno stoico. 😉

    Poi è chiaro che – per mancanza di tempo (e purtroppo spesso anche di viste) si studia molto di più la storia italiana rispetto alle altre, ma "piuttosto di niente è meglio piuttosto". Dato che un simbolo in più, dieci simboli in più o uno o dieci simboli in meno alla parete non avranno alcuna influenza sulla conoscenza dei giovani virgulti, qual è il senso del riempire le pareti piuttosto che svuotarle?

    Riguardo al fatto che il crocefisso sia discriminante sono convinto che sia un’affermazione senza capo ne’ coda. Secondo me è semplicemente inutile e pone – di fatto – un’aria di superiorità della religione cattolica. Ma discriminante no, dato che di fatto nessuno è mai stato trattato diversamente dagli altri a causa di quel crocifisso. Se qualcuno è stato discriminato è stato a causa, semmai, di professori o compagni con una scala di valori particolare, ma il crocifisso non è mai sceso ad additare nessuno. E – se è per questo – nemmeno Gesù… a parte gli ipocriti, il che crea in realtà un simpatico corto circuito 😛

  8. E poi ti dicono che sei un eretico, tu, l’epicureo… =P

    Magari vedendo tutti i simboli uno in fianco all’altro, forse solo inconsciamente, qualche pensiero la gente ce lo fà; togliere tutto mi sembra la via più veloce di risolvere la cosa.
    Proviamo con un altro esempio.
    In una via ci sono tutte case coi muri grigi, tranne una rossa.
    Ai proprietari della casa rossa dicono che devono farla grigia (se proprio ci tengono i muri se li fanno rossi all’interno) perchè solo una casa colorata è "discriminante".
    Non sarebbe meglio se al posto di ridipingere in grigio la casa rossa i proprietari delle altre case dipingessero le proprie del colore che preferiscono?

  9. Capisco il tuo esempio e sarei d’accordo con te, se non fosse una scuola quella di cui stiamo parlando.

    Rifaccio l’esempio da te proposto sottolineando l’importanza del contesto: nella via ci sono solo case con i muri grigi e spoglie, tranne una che ha i muri grigi ed appende fuori una carriola.
    Riterresti giusto far apporre a tutti una carriola per rispetto del tipo che vuole i muri grigi? Credo di no. Eppure la carriola non da fastidio a nessuno, e non sarebbe giusto chiedere al tizio che l’ha appesa di toglierla.

    Se – però – la carriola viene appesa fuori dal municipio, e a chiedere di appenderla è il principale rivenditore di carriole del paese, la faccenda inizia a diventare un po’ più peculiare. Poco importa se il rivenditore di carriole appende carriole al municipio da 20, 50 o 80 anni. Non ha senso mettere una carriola lì, per quanto non minacci gli altri rivenditori.

    Scusami l’esempio banale, ma era per sottolineare ciò che per me è importante, in questa vicenda: il contesto e il significato dei simboli, nonché l’opportunità di esibirli. La "discriminazione", ripeto, penso sia una scusa di bassa lega…

  10. Capisco cosa vuoi dire, e se si dovesse decidere se tenere o togliere il crocefisso solo in base ai motivi storici che l’hanno appeso lì dov’è sarei pienamente d’accordo.
    Credo però che si debba pensare che c’è la possibilità di sfruttare la cosa in modo da volgerla a nostro favore, basta guardare al crocefisso solo come simbolo di fede e non come simbolo di accordi stato-chiesa.
    E quale luogo è migliore di un edificio pubblico per esporre fianco a fianco i simboli di tutte le religioni?…con uno spazio anche per atei, agnostici e areligiosi se vogliono!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *